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Elezioni regionali 2023

Carlo Cottarelli si ritira dalla candidatura a presidente della Lombardia

Ora il centrosinistra sceglierà se puntare sulle primarie o scegliere un nome di peso, tra Pisapia e Del Bono

Carlo Cottarelli non è più tra i possibili candidati alla presidenza di Regione Lombardia. L'economista e docente della Cattolica, neo senatore del Partito democratico, mercoledì mattina ha rinunciato a candidarsi allo scranno più alto della Regione, rendendosi conto che non ci sarebbero state le condizioni per un'alleanza tra il centrosinistra e il terzo polo. Soprattutto dopo il passo in avanti di Azione e Italia Viva, che hanno indicato in Letizia Moratti la loro candidata.

Da Azione e Italia Viva era arrivata la proposta al Pd per un ticket: Moratti presidente, Cottarelli vice. Un'opzione subito respinta dal Pd, sia dai suoi vertici nazionali sia da quelli locali. Moratti, fino a pochi giorni fa, era la vice di Attilio Fontana nella giunta di centrodestra. Impossibile, per molti 'dem', digerirla come propria candidata alla presidenza. Lo ammette lo stesso Cottarelli, facendo notare che il ticket proposto dal terzo polo non sarebbe stato praticabile. L'unico ticket avrebbe potuto essere un esponente scelto dal Pd come presidente e Moratti come vice. L'opposto, in pratica.

La partita ora si riapre totalmente, per il centrosinistra. Negli ultimi giorni, immaginando che sarebbe tramontata l'ipotesi Cottarelli, come poi avvenuto, si erano intensificate le 'avances' verso due esponenti di primo piano: l'ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, ora deputato europeo eletto col Pd, e il sindaco di Brescia Emilio Del Bono. L'alternativa è ricorrere alle primarie, alle quali potrebbero candidarsi, tra gli altri, l'ex sindaca di Crema Stefania Bonaldi, il deputato europeo del Pd Pierfrancesco Majorino e l'assessore milanese alla casa Pierfrancesco Maran, mentre ha già annunciato la sua disponibilità il medico Vittorio Agnoletto, esponente di Medicina democratica, già deputato europeo per la Federazione della Sinistra.

Ma il tempo inizia a stringere. Da una parte il Pd affronta anche il periodo precongressuale: Enrico Letta è segretario dimissionario e, probabilmente, il congresso si svolgerà a gennaio. Dall'altra parte, una delle date possibili per le elezioni regionali potrebbe essere addirittura il 5 febbraio. Ciò significa che le liste andrebbero presentate all'inizio di gennaio, per una campagna elettorale che, in questo caso, sarebbe cortissima.

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