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I nomi dei 'trombati'

Da Pregliasco a Gallera: chi ha fatto flop alle elezioni regionali in Lombardia

Gli esclusi 'eccellenti' alle elezioni

All'indomani delle elezioni regionali (con la netta vittoria di Attilio Fontana e del centrodestra), si delinea la formazione del nuovo consiglio al Pirellone, con i riconfermati, le new entry e gli 'esclusi eccellenti'. Tra questi, sicuramente uno dei più rilevanti è Giulio Gallera, che si ricandidava con Forza Italia, assessore regionale al welfare fino all'inizio del 2021, quando il presidente della Regione ha deciso di ritirargli la delega (sostituendolo con Letizia Moratti) per la gaffe sui medici in vacanza proprio all'inizio della campagna vaccinale contro il covid.

I risultati elettorali

Tutti gli eletti al Pirellone

Gallera, tornato a fare il 'semplice' consigliere regionale, si è ricandidato. Ma il suo partito, nella circoscrizione di Milano, ha eletto solo un consigliere e lui è arrivato secondo dopo Gianluca Comazzi. Tutt'altro risultato nel 2018, quando Gallera era stato il consigliere più votato di tutta la Lombardia.

Un escluso eccellente è anche il virologo del Galeazzi Fabrizio Pregliasco, capolista del Patto Civico Majorino, che tocca le 2mila preferenze, insufficienti all'elezione. Nella circoscrizione milanese sono stati premiati la sindaca di Arese Michela Palestra e il leader dei Sentinelli Luca Paladini. Primo dei non eletti il consigliere uscente (e medico) Michele Usuelli, doppia tessera di +Europa e Radicali Italiani. Non ce la fa l'ex ciclista Claudio Chiappucci, candidato nella Lista Moratti a Monza, solo quinto. Male anche Alberto Veronesi, figlio dell'oncologo Umberto, candidato in Fratelli d'Italia (dopo una lunga militanza a sinistra). 

Fdi: Marcora e Zecchi

Vediamo ora, lista per lista nella circoscrizione di Milano, i candidati da cui ci si attendeva un risultato migliore, o perché già in politica da tempo, o perché 'famosi'. Cominciamo da Fratelli d'Italia, il partito che elegge più consiglieri. Nella lista milanese non va male Enrico Marcora, consigliere comunale di lungo corso, ma non è abbastanza per l'elezione. Peggio il già citato Veronesi e poi Stefano Zecchi, docente di estetica in Statale e noto divulgatore.

Lega: Rizzi e Galli

Nella Lega non viene eletto l'ex deputato Jari Colla, soltanto quarto (due i consiglieri milanesi del Carroccio). Tuttavia Colla 'pagava' uno scontro interno piuttosto pesante, consumato da tempo nella sezione corrispondente all'hinterland nord di Milano. Uno scontro che lo ha senz'altro indebolito. Più eccellente ancora è l'esclusione di Alan Rizzi, dato che era assessore uscente alla casa. Male anche un altro assessore uscente, Stefano Bruno Galli.

Forza Italia: Gallera e Rossello

In Forza Italia, oltre al già citato Gallera, non va bene Cristina Rossello, deputata rieletta a Milano nel 2022. La sua candidatura in Regione avrebbe dovuto 'trainare' il partito, ma è arrivata soltanto quinta. Escluso (terzo) anche Fabio Altitonante, un altro consigliere uscente.

Lista Fontana: Degani

Sicuramente l'entourage di Attilio Fontana si sarebbe atteso di più da Luca Degani, avvocato e soprattutto presidente (autosospeso) dell'Uneba Lombardia, l'associazione che riunisce moltissimi enti del Terzo Settore. Docente di diritto in Cattolica con ottime entrature nel mondo cattolico tradizionalmente 'di sinistra', Degani si è sorprendentemente candidato con Fontana, ma è arrivato settimo con poco più di 400 voti.

Pd: Gentili

David Gentili, finito a metà della lista per preferenze, è forse il più 'rumoroso' dei candidati del Partito democratico esclusi dal consiglio regionale. Dopo tanti anni in consiglio comunale, connotati dall'impegno contro le mafie, sarebbe stato il presidente ideale della commissione regionale antimafia.

Lista Majorino: Pregliasco e Frassoni

Oltre al virologo Pregliasco, che era capolista, delude Monica Frassoni, in passato parlamentare europea dei Verdi e ora candidata nella lista civica di Pierfrancesco Majorino. Ottiene poco più di 500 voti e non va oltre la metà della lista. 

Verdi-Sinistra: Balotta

Ex segretario regionale di Legambiente, ora responsabile nazionale di Europa Verde per i trasporti, Dario Balotta è la delusione della lista Verdi-Sinistra a Milano: arriva addirittura ultimo con appena 130 voti.

5 Stelle: Mammì

Non è una vera delusione, per Gregorio Mammì: ma il consigliere regionale uscente resta fuori dalla partita, perché i 5 Stelle stavolta eleggono due consiglieri regionali a Milano e non sarà tra questi: è arrivato terzo, primo dei non eletti.

Lista Moratti: Forte

Monica Forte, ex grilina ora candidata con Letizia Moratti, era la presidente uscente della commissione antimafia in consiglio regionale. I suoi 392 voti la rèlegano al nono posto in lista, molto lontano dalla possibilità della rielezione.

Azione-Italia Viva: Senna

Ed è solo sesto Gianmarco Senna, consigliere regionale uscente, ex leghista da poco passato a Italia Viva, candidato nella lista del Terzo Polo. Poco più di mille voti per lui, che nel 2018 era stato il più votato della Lega con più di 3.600 preferenze personali.

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