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La curiosità

Il candidato alle regionali che stampa i volantini in otto lingue diverse

E' Lorenzo Pacini, giovane candidato del Pd

Ha stampato i suoi volantini in otto lingue diverse, perché "la nostra - dice - è una campagna elettorale davvero inclusiva, che vuole arrivare a tutte e tutti i lombardi". Si tratta di Lorenzo Pacini, giovane (classe 1996) assessore al verde, alla casa e all'edilizia scolastica del Municipio 1 di Milano (quello del centro storico), ora candidato alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio per il Partito democratico.

Le lingue scelte sono l'arabo, il cinese, lo spagnolo, il tagalog, l'inglese, l'albanese, il romeno e il bengalese. "Le comunità di italiani di origine straniera, a Milano e in Lombardia, sono tantissime e molto impegnate nell'attivismo sociale e politico. Ma sono anche tantissimi i residenti stranieri che, pur pagando le tasse e contribuendo attivamente alla vita sociale, non hanno la cittadinanza e non possono votare", commenta Pacini: "Non per questo dobbiamo rinunciare al coinvolgimento e al dialogo: la nostra campagna, che vuole portare ad una vera rivoluzione in Lombardia su sanità, trasporti, diritti e lavoro, ha bisogno di tutte e tutti e non vogliamo trascurare nessuno".

In tutta la Lombardia, la comunità straniera più numerosa è quella romena con 170mila persone; seguono Egitto (94mila) e Marocco (91mila), poi Albania (86mila) e Cina (68mila), Filippine (55mila) e Ucraina (53mila). A seguire India, Perù, Pakistan, Sri Lanka, Senagal, Ecuador e Bangladesh. Dunque, volgendo lo sguardo a tutta la Lombardia, Pacini ha fatto una scelta che privilegia le comunità ispano-americane (con lo spagnolo) a discapito ad esempio degli ucraini (la lingua ucraina non è tra quelle prescelte per la traduzione), oltre all'inglese "lingua internazionale" per eccellenza (ma manca il francese, anch'essa diffusissima).

Tuttavia Pacini è candidato nella circoscrizione della Città metropolitana di Milano, dove la comunità più numerosa risulta nel 2022 quella egiziana (63mila persone); seguono Romania (49mila) e Filippine (46mila), Cina (41mila) e Perù (28mila), Albania (21mila) e Sri Lanka (21mila), Ecuador (20mila) e Marocco (18mila), con l'Ucraina decima (al di là dei profughi, che sono arrivati a migliaia, ma non sono nella statistica).

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