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Regionali 2023 Lombardia, risultati: Fontana fa il bis, vince con il 54%

Il presidente della regione uscente ha stravinto alle urne. Affluenza allarmante: ha votato il 41,67% degli aventi diritto

Attilio Fontana concede il bis. Il governatore uscente è infatti di nuovo presidente di regione Lombardia. La sfida era con Pierfrancesco Majorino, centrosinistra, Letizia Moratti, Terzo Polo, e Mara Ghidorzi, Unione popolare. 

Fontana, il nuovo 'vecchio' presidente che ha battuto tutti (anche il covid)

Lo spoglio

Al termine dello scrutinio (sono stati passati in rassegna i voti raccolti da 9.254 sezioni), Attilio Fontana ha raccolto il 54,4% (1.774.477 voti). Segue Pierfrancesco Majorino, con il 33,93% (1.101.417 voti). Letizia Moratti ha totalizzato il 9,87%, (320.346 preferenze) mentre quarta, e staccatissima, Mara Ghidorzi, al 1,53% (49.514 voti).

Capitolo partiti, dove Fratelli d'Italia fa la voce grossa. Nella coalizione di centrodestra Fratelli d'Italia ha il 25,18% dei voti, la Lega il 16,53, Forza Italia il 7,23, la lista Fontana presidente il 6,16 e Noi moderati l'1,17. Nel centrosinistra il Pd prende il 21,82%, il M5s il 3,93, la lista Majorino presidente il 3,82 e Verdi Sinistra il 3,23.  

Nel Terzo Polo, bene la lista Letizia Moratti Presidente con il 5,30, poi Azione-Italia viva con il 4,25. Unione popolare all'1,53% dei consensi. 

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"Vittoria di squadra"

"Una scelta a favore della mia persona e soprattutto della proposta del centrodestra", ha affermato Fontana durante una conferenza stampa al Pirellone, che sarà ancora la sua casa. "Una vittoria di squadra portata avanti in maniera coesa".

Necessario parlare dell'astensionismo: l'affluenza poco oltre il 40% è di gran lunga il risultato più basso alle elezioni regionali lombarde. "Si devono fare riflessioni", ha detto Fontana, ma "bisogna smettere di delegittimare la politica. Di questo siamo tutti responsabili, la politica deve ricominciare ad essere valutata per il ruolo che deve rivestire all'interno di una democrazia".

È (già) toto assessori

Inevitabilmente - e il toto assessori è già partito - la giunta sarà costruita in maniera diversa rispetto all'ultima volta, quando aveva dominato la Lega. Le elezioni del 2023 dicono che il partito guida del centrodestra e Fratelli d'Italia e l'assegnazione delle deleghe ne risentirà. Ogni possibile dubbi lo ha subito fugato Daniela Santanché, ministra del Turismo del governo Meloni e coordinatrice di Fratelli d'Italia in Lombardia. 

A spoglio ancora in corso, ma con la vittoria di Fontana già in tasca, la "Pitonessa" ha subito chiarito che sono "almeno otto o nove" gli assessori di Fratelli d'Italia che lei si aspetta nella nuova giunta della Lombardia. Quanto al risultato del partito, di qualche punto percentuale inferiore rispetto alle elezioni politiche, la ministra dalla sede di Fdi a Milano ha ricordato che "è storico che si possa perdere dalle politiche qualche punto percentuale anche perché c'è la lista Fontana, e alcuni voti sono stati espressi anche da chi segue Fratelli d'Italia, e la candidatura della Moratti che sicuramente mezzo punto l'ha tolto, ma i risultati sono netti su chi è la forza trainante della coalizione, anche perché in questa campagna abbiamo dovuto fare a meno della nostra leader che è presidente del Consiglio". 

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A Milano (e a Sesto) vince Majorino

Milano in controtendenza rispetto al risultato delle urne. Sotto la Madonnina il vincitore - almeno sulla carta - è infatti Pierfrancesco Majorino. Nel capoluogo meneghino il candidato del centrosinistra - sostenuto apertamente dal sindaco Sala - ha vinto la sfida con il nuovo "vecchio" presidente. 

Con un terzo di sezioni scrutinate l'indirizzo è chiaro: Majorino supera il 46%, mentre Fontana si ferma al 38. Ottima nel capoluogo anche la prova della Moratti, che porta a casa poco meno del 14% delle preferenze. 

Qualche sorpresa anche nell'hinterland milanese. La più grossa a Sesto San Giovanni, la ex Stalingrado d'Italia guidata dal leghista Roberto Di Stefano, al suo secondo mandato. Anche lì Majorino, 48,06%, batte Fontana, poco sopra il 41. A Bollate vittoria al fotofinish del candidato del centrosinistra: 44,76 a 44,30. 

Le reazioni

Aria di festa in via Bellerio, quartier generale della Lega, già dopo mezz'ora dall'inizio dello spoglio. Con i primi exit poll è apparsa chiara la vittoria di Attilio Fontana. E il governatore ha registrato un video messaggio insieme al leader del Carroccio Matteo Salvini, che ha detto: "Possiamo dirvi grazie, grazie, grazie? Grazie ai lombardi che hanno riconfermato a furor di popolo il buon governo della Lega, del centrodestra e soprattutto di Attilio Fontana". Il presidente uscente, riconfermato, ha aggiunto: "Anche da parte mia solo grazie ai lombardi che ci hanno riconosciuto il lavoro che abbiamo fatto, la concretezza di questi anni e che non hanno guardato alle polemiche e ai fatti veri. Grazie mille lombardi".

"Siamo soddisfatti dei risultati di Fratelli d'Italia e di tutta la coalizione di centrodestra, che vanno oltre le nostre reali aspettative", il commento dell'assessore alla sicurezza Romano La Russa, possibile vice presidente della prossima giunta: "Questo è un buon segno che conferma la fiducia degli elettori lombardi nel nostro operato. Certamente, mi rammarico per l’astensionismo che ha raggiunto percentuali elevate. Un non-voto che, per una volta, ha colpito ancora di più la sinistra rispetto al centrodestra, a conferma di un elettorato di centrosinistra che non si riconosce più nei partiti di riferimento, incapaci di ascoltarne le esigenze". 

Majorino e la sfida impossibile per il Pirellone (nonostante il voto di Sala)

Il post di Matteo Salvini sulle elezioni regionali in Lombardia

Tutt'altra atmosfera al quartier generale di Pierfrancesco Majorino. Il candidato sconfitto, annunciando che si dimetterà da parlamentare europeo per restare in consiglio regionale, ha ringraziato chi si è impegnato nella sua campagna elettorale e i lombardi che lo hanno votato. Poi ha commentato che il Terzo Polo deve riflettere sulla scelta di candidare Letizia Moratti e ha concluso di augurarsi che la collaborazione col Movimento 5 Stelle resti in essere.

Dal Terzo Polo, Letizia Moratti ha affermato che "ha pesato il voto utile" e ha detto che è "difficile in questo momento andare a individuare un percorso di alleanze future con elementi ancora in movimento". Secondo Moratti, "in questo momento il bipolarismo è ancora dominante in Italia. Mi chiedo se sarà ancora così schiacciato sulla destra e sarà anche interessante vedere cosa uscirà dalle primarie del Pd". Ha poi promesso che lavorerà, da subito, con gli eletti delle sue liste in consiglio regionale: "Sarà un’opposizione costruttiva e non ostruzionista, che cerca di invitare a quel cambiamento necessario".

Carlo Calenda su Twitter ha scritto che "Il centro e la sinistra non sono mai stati in partita, neanche uniti, neanche nell'ipotetico formato del campo largo. Moratti è stata coraggiosa e si è spesa moltissimo, ma fuori dal bacino di voti del Terzo Polo non siamo riusciti ad attrarre consensi". Poi un botta e risposta con Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e candidato sconfitto alle scorse regionali per il centrosinistra, che aveva affermato che la scelta della Moratti era stata una "sciocchezza". Pronta la replica di Calenda: "Anche con te, tutti insieme, l'altra volta abbiamo preso il 30%. C'è un inossidabile voto di destra che fa crescere Fontana anche dopo il disastro covid". Intanto il consigliere uscente Niccolò Carretta si è dimesso da segretario regionale di Azione. "Il risultato è fallimentare e dimostra l’incomprensibilità delle nostre scelte che non sono stato in grado di contrastare", ha commentato.

I dati sull'affluenza

Crollo totale dell'affluenza, con dati da record negativo storico e assoluto, in calo di 30 punti se raffrontata alle ultime regionali. Il numero definitivo dice che nei 1.504 comuni chiamati alle urne ha votato il 41,67% degli aventi diritto, rispetto al 73,81% del 2018, quando si era votato in una sola giornata. 

Nei 133 comuni milanesi affluenza del 41,54%, precipitata rispetto al di cinque anni fa. Trend molto simile in tutti i capoluoghi: affluenza del 44,55 a Bergamo, del 45,33 a Brescia, del 39,07 a Como, del 42,45 a Cremona, del 44,93 a Lecco, del 40,74 a Lodi, del 36,74 a Mantova - la città con il dato più basso -, del 42,53 a Monza, del 38,50 a Pavia, del 37,95 a Sondrio e del 38,49 a Varese. Nella città di Milano affluenza al 42,12.

Già domenica "l'indirizzo" sull'affluenza era chiaro. In Lombardia alle 12 di domenica aveva votato il 9,20% degli aventi diritto, con la percentuale che era poi salita al 27,17 alle 19 e al 31,79 alle 23. A Milano andamento molto simile: affluenza - bassissima - del 8,86 alle 12, del 27,14 alle 19 e del 32,05 alle 23. 

I primi exit poll e le elezioni del 2018

I primi exit poll, firmati Opinio-Rai, davano già la conferma del governatore uscente. Attilio Fontana era dato tra il 49,5 e il 53,5%, mentre secondo è Pierfrancesco Majorino, accreditato tra il 33 e il 37%. Staccatissima l'ex assessore alla sanità - proprio con Fontana - Letizia Moratti, data tra il 9,5 e il 13,5%, Instant Poll per Sky dava numeri molto simili: Fontana intorno al 50%, Majorino 32-36%, mentre l'ex sindaco di Milano 12-16%.

Non è previsto un ballottaggio: vince al primo turno il candidato che prende più voti anche senza superare il 50%. Il consiglio regionale è composto da 80 seggi e viene eletto con un sistema proporzionale, garantendo almeno un rappresentante per ognuna delle 12 province lombarde.

L'approfondimento: perchè Meloni spera di non stravincere

Nel 2018 Fontana, sostenuto da Lega, FdI e FI, vinse con il 49,75% dei voti superando il candidato dem Giorgio Gori, fermo al 29%. I 5 Stelle, con Dario Violi, si bloccarono al 17%. Rosati (Liberi e Uguali), De Rosa (Casapound), Gatti (Sinistra per la Lombardia) e Arrighini (Grande Nord) presero dal 2,2% allo 0,26%.

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