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Il cda di Ema va avanti con Amsterdam, ma Sala è ottimista: "Olandesi non corretti"

Parole al vetriolo del sindaco contro l'Olanda, intanto però il board dell'agenzia del farmaco va avanti

L'agenzia del farmaco (Ema) ha avviato il processo di approvazione per trasferire la sede ad Amsterdam. Si tratta di un passaggio tecnico necessario in vista del trasferimento che, secondo i piani, dovrebbe concretizzarsi tra gennaio e fine marzo del 2019. La questione riguarda da vicino Milano perché, come è noto, la città olandese ha vinto contro il capoluogo lombardo la gara per aggiudicarsi la sede dell'agenzia con un sorteggio, dopo un punteggio di parità. 

Milano aveva offerto il Pirellone, attualmente sede del consiglio regionale: un edificio prestigioso, molto ben collegato a treni e aeroporti e già disponibile. Amsterdam, al contrario, aveva offerto la costruzione, da zero, di una nuova sede "su misura" nel distretto di Zuidas e locali temporanei a Sloterdijk, comunque da approntare. Il ritardo nella costruzione del nuovo edificio e la presunta inadeguatezza della sede provvisoria sono stati alla base di due ricorsi avanzati dal governo italiano per chiedere all'Europa di ripensare l'assegnazione.

La foto: il cantiere olandese "contro" il Pirellone

Il consiglio d'amministrazione dell'agenzia del farmaco sembra però fiducioso che Amsterdam mantenga le promesse. In una nota ufficiale si legge che il cda ha avuto rassicurazione che il primo gennaio 2019 saranno pronti i locali temporanei, assicurando il trasferimento progressivo del personale entro la fine di marzo del 2019, quando il Regno Unito (Ema è oggi a Londra) avrà completato l'uscita dall'Ue. "La soluzione provvisoria garantisce la continuità operativa di Ema ad Amsterdam per il tempo limitato fino al completamento del suo nuovo edificio permanente il 15 novembre 2019", si legge nella nota del consiglio d'amministrazione di Ema. 

In altri termini, al cda dell'agenzia del farmaco importa poco che il nuovo edificio sia completato a marzo o a novembre del 2019, perché comunque l'agenzia sarà operativa nella sede provvisoria. Milano e il governo italiano avevano invece visto nel ritardo un appiglio per appellarsi al consiglio europeo protenstando per l'inadeguatezza della sede provvisoria (e un secondo appello rivolto alla corte di giustizia europea per sospendere le procedure di trasferimento).

Intanto il 12 febbraio la commissione europea visiterà le strutture temporanee di Amsterdam. Sarà quello un momento cruciale per capire se l'Europa ritiene sufficienti o no queste strutture. Dall'esito del sopralluogo dipenderà, in gran parte, anche quello dei ricorsi italiani. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala è ottimista: "Ogni giorno aumentano i dubbi rispetto alla proposta degli olandesi, che non sono stati molto corretti perché hanno lasciato intendere che la soluzione transitoria sarebbe stata sufficiente", ha dichiarato mercoledì mattina.

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