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Ema non sarà a Milano. L'Europa ha deciso: l'Agenzia europea del farmaco sarà ad Amsterdam

La decisione è arrivata nel pomeriggio di lunedì 20 novembre

Nella pratica, l’Agenzia facilita lo sviluppo e l’accesso ai medicinali; valuta le domande di autorizzazione all’immissione in commercio; monitora la sicurezza dei medicinali durante il loro intero arco di vita; fornisce informazioni agli operatori sanitari e ai pazienti. L’Ema è gestita da un consiglio di amministrazione composto da 36 membri, che devono agire nell’interesse pubblico. Non rappresentano nessun governo, organizzazione o settore. Il consiglio definisce il bilancio dell’agenzia e ne approva il programma di lavoro annuale. Il direttore esecutivo dell’agenzia è responsabile di tutti gli aspetti operativi, delle questioni relative al personale e della redazione del programma di lavoro annuale. L’Ema dispone di sette comitati scientifici e vari gruppi di lavoro, cui partecipano migliaia di esperti di tutta Europa.

L'indotto sfumato di Ema

Secondo uno studio dell'Università Bocconi i consumi delle famiglie dei quasi novecento ricercatori — che avrebbero dovuto trasferirsi in blocco a Milano dal 2019 — avrebbero potuto raggiungere un valore complessivo di quasi 40 milioni di euro l'anno. Non solo: le ricadute dirette sulle imprese che avrebbero intrattenuto rapporti di lavoro con l'Agenzia avrebbero superato i 30 milioni l'anno. L'indotto turistico, creato dai 500 eventi all'anno, avrebbe portato a Milano 600mila professionisti all'anno. In euro? 25 milioni, se si considera la spesa media dei turisti d'affari a Milano.

Ma l'impatto più significativo, secondo Il Sole 24 Ore, sarebbe stato sul settore della farmaceutica e il suo indotto. L’Italia, infatti, vanta la seconda industria farmaceutica in Europa in termini di produzione. Il valore? Circa 30 miliardi di cui il 70% è destinato all'export. E il 60% della produzione è concentrata in Lombardia. Quasi tutte le case farmaceutiche sono presenti con strutture logistiche e commerciali, ma con l'arrivo di Ema si calcola che ci sarebbe stato il vantaggio di portare vicino alla metropoli lombarda anche i laboratori e parte della produzione. La crescita degli investimenti era stimata intorno all'8%.

Tirando le somme, la perdita per Milano è monstre: con Ema si sarebbero creati 3mila posti di lavoro e un impatto economico tra 1,7 e 1,8 miliardi di euro, stando alle stime del quotidiano di via Monterosa.

Le altre città che si erano candidate

Oltre a Milano si erano candidate altre diciotto città: Amsterdam, Atene, Barcellona, Bonn, Bratislava, Bruxelles, Bucarest, Copenaghen, Dublino, Helsinki, Lille, Porto, Sofia, Stoccolma, Valletta, Vienna, Varsavia e Zagabria. Le otto candidate per l’EBA sono Bruxelles, Dublino, Francoforte, Parigi, Praga, Lussemburgo, Vienna e Varsavia.

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