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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Duomo / Piazza della Scala

Amianto e morti alla Scala, 4 ex sindaci di Milano indagati

Si tratta di Carlo Tognoli (sindaco dal 1976 alla prima metà degli anni Ottanta), Paolo Pillitteri (1986), Giampiero Borghini (1992-1993) e Marco Formentini (dal '93 al '97)

Amianto alla Scala, sono stati inviati avvisi a comparire a quattro ex sindaci di Milano: Carlo Tognoli (sindaco dal 1976 alla prima metà degli anni Ottanta), Paolo Pillitteri (1986), Giampiero Borghini (1992-1993) e Marco Formentini (dal '93 al '97). 

Sono indagati, insieme ad altre persone, per omicidio colposo e lesioni colpose per 7 casi di morte e altri di malattia dovuta all'amianto nel più importante teatro cittadino. Sotto inchiesta anche l'ex sovrintendente Carlo Fontana. In totale 11 persone. 

Secondo l'accusa della Procura di Milano, c'era amianto non solo nei locali tecnici, nelle porte tagliafuoco, negli indumenti protettivi in dotazione al reparto antincendio, ma anche nelle lastre di raffreddamento del famoso lampadario in vetro soffiato con circa 400 lampadine e nel sipario antiacustico posto sul palcoscenico della Scala di Milano.

Amianto anche negli intonaci delle sale, nei pannelli isolanti, nei macchinari e negli impianti e che ha messo a rischio non tanto la vita del pubblico che ogni anno assiste agli spettacoli del piu' importante teatro lirico del mondo, ma dei suoi dipendenti: sette, tra cui una cantante e un clarinettista, sono morti e due si sono ammalati.

Tutti, giovedì, hanno ricevuto un invito a comparire per il 25 e il 26 novembre prossimi firmato dai pm Maurizio Ascione e Nicola Balice, atto, questo, che servirebbe anche ad interrompere la prescrizione per alcuni capi di imputazione.

Le contestazioni partono dal 1986 e vanno fino all'anno scorso. Secondo l'indagine, nata in seguito ad alcuni esposti di associazioni a tutela delle vittime e che dopo gli interrogatori dovrebbe avvicinarsi alla chiusura, gli ex sindaci sono finiti sotto indagine in qualita' di presidenti del Cda dell'Ente e quindi, si legge nell'invito a comparire, proprietari del teatro con una serie di poteri tra cui quello di vigilanza sulla tutela ambientale.

Per l'accusa gli ex sindaci in concorso con Fontana, con due ex direttori dell'allestimento scenico, l'ex direttore tecnico, l'ex capo dell'ufficio tecnico, una ex responsabile della direzione affari generali e l'allora consulente esterno al Teatro in materia di igiene e sicurezza, "per colpa consistita in negligenza, imprudenza, imperizia e violazione delle norme di igiene dei luoghi di lavoro" sarebbero stati i responsabili delle forme tumorali, carcinoma ai polmoni o mesotelioma pleurico, per cui sono morti un attrezzista, un addetto al servizio antincendio, un falegname, un addetto al trasporto scene, un macchinista, una cantante lirica e un clarinettista. Un siparista e un elettricista con mansioni poi di fonico si sono invece ammalati. Tutti sarebbero stati esposti alla sostanza cancerogena dagli anni '70/'80 in poi. 

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