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Sala prosciolto da abuso ufficio in Expo, Roggiani: "Mai avuto dubbi su sua innocenza"

A deciderlo la Corte Appello di Milano dopo il ricorso della Procura generale nell'ambito dell'inchiesta sul verde nei lavori della Piastra di Expo.

"Non abbiamo mai avuto dubbi sulla sua innocenza, e siamo felici per una notizia che fa bene a Milano e ai milanesi". Questo il commento della segretaria metropolitana del Pd, Silvia Roggiani dopo la notizia che il sindaco del capoluogo lombardo, Beppe Sala è stato prosciolto dall'accusa di abuso di ufficio nell'ambito dell'inchiesta  sul verde nei lavori della Piastra di Expo.

A confermare il proscioglimento, deciso nel marzo 2018 in udienza preliminare, la Corte d'appello di Milano, dopo che la Procura generale aveva fatto ricorso contro il proscioglimento. Per il primo cittadino, ex commissario unico di Expo, cade l'accusa di abuso d'ufficio contestata in un filone dell'indagine sull'appalto per la Piastra dei servizi di Expo.

Il commento di Sala

A margine della giornata di Anaci, Beppe Sala ha detto: "Sono ovviamente molto soddisfatto. Non posso dire che me lo aspettavo perché certe cose non si sa mai come come vanno, però il mio avvocato mi aveva chiarito che non c'erano elementi oggettivi di colpa per cui ero abbastanza tranquillo. Certamente è un altro passaggio. Adesso ne rimane ancora uno. Come sapete un procedimento è ancora in piedi (il processo per un'imputazione di falso, ndr). Speriamo che finisca così”. 

Le ragioni del proscioglimento

Il primo cittadino di Milano era stato indagato per aver acquistato 6mila piante da utilizzare come “essenze arboree” nella Piastra di Expo dalla Società Mantovani senza una procedura di gara. Ma queste accuse, da cui l'ex commissario di Expo era già stato prosciolto, non sussistono: secondo le motivazioni depositate dal gup Giovanna Campanile a maggio, Sala e il manager Angelo Paris non violarono in alcun modo la legge affidando alla Mantovani la fornitura del verde.

La fornitura degli alberi costò a Expo 2015 Spa 4,3 milioni di euro, mentre la Mantovani subappaltò la commessa per un costo di 1,7 milioni. Sala si è sempre difeso affermando di avere agito nell'unico interesse di Expo, perché altrimenti non si sarebbe fatto in tempo. "L'operato di Sala ha trovato pieno riscontro nelle determinazioni del consiglio di amministrazione", ha scritto il gup.

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