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Ursula Von Der Leyen costretta a stare in piedi davanti a Erdogan: flash mob al consolato turco

Vasile e Scarinzi (Pd) si sono seduti davanti al consolato turco a Milano: «Provocazione di Ankara contro le donne». Flash mob anche di Crivellini (Radicali)

Flash mob di protesta davanti al consolato della Turchia a Milano, giovedì mattina, da parte di Angelica Vasile e Massimo Scarinzi, esponenti del Partito democratico milanese, per protestare contro il presidente turco Recep Erdogan e quello che è stato considerato un vero e proprio incidente diplomatico: durante la visita ufficiale della delegazione dell'Unione europea ad Ankara, mercoledì, la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, è stata inizialmente tenuta in piedi e poi fatta sedere su un divano laterale.

Di conseguenza Vasile (consigliera comunale) e Scarinzi (assessore al Municipio 3) hanno portato due sedie in via Canova, sotto la sede del consolato turco, e si sono seduti.

«La Turchia rispetti le donne», dichiara Vasile: «Questa ennesima provocazione arriva pochi giorni dopo la decisione di Ankara di cancellare l’adesione alla Convenzione di Istanbul che contrasta la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica». «Quanto successo ieri ad Ankara è gravissimo. Ancora una volta la Turchia sceglie di umiliare le donne con un gesto irrispettoso e inaccettabile. L’Europa e l’Italia non voltino lo sguardo in nome della tutela di interessi economici e geopolitici», conclude Scarinzi.

Flash mob anche dei Radicali

Nella stessa giornata, ma in orario diverso, lo stesso flash mob da parte di Giulia Crivellini, tesoriera di Radicali Italiani, che ha portato una sedia e si è seduta davanti al consolato turco a Milano. Lo stesso hanno fatto i Radicali romani davanti all'ambasciata turca nella capitale. «Oggi ci siamo recati davanti all'ambasciata di Turchia a Roma e al consolato turco di Milano per un sit-in simbolico: far sedere una donna su una sedia e mostrare la bandiera europea. Questa la nostra iniziativa nonviolenta contro il trattamento che il primo ministro Erdogan ha riservato alla presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen durante l'incontro ad Ankara», affermano in una nota Massimiliano Iervolino e Giulia Crivellini, segretario e tesoriera di Radicali Italiani.

«Una grande umiliazione verso quelle libertà che sono a fondamento dell'Europa e che ha reso evidente la mancanza di rispetto verso le donne e verso le istituzioni europee da parte del primo ministro turco. L'autarca Erdogan da anni viola i diritti umani, incarcera studenti, professori, avvocati e giornalisti che contestano le sue scelte autoritarie. Ha di recente imposto l'uscita dalla Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne, alludendo a una presunta "difesa della famiglia". Preoccupa invece la passività finora dimostrata delle istituzioni europee di imporre una politica autonoma dai ricatti dei governi autoritari. La mancata reazione dimostrata nell'incontro ad Ankara non è lontana dall'atteggiamento del presidente Draghi che - come tutti i suoi predecessori - ringrazia le milizie libiche per il trattamento riservato ai migranti. Erdoğan negli ultimi anni ha ricevuto dall'Unione Europea sei miliardi di euro per bloccare l'ingresso nell'Ue ai migranti in fuga da guerre e genocidi, esternalizzando così le frontiere europee. L'Europa dovrebbe smettere di elargire soldi dei contribuenti a Paesi che violano i diritti umani e discriminano le donne, trovando soluzioni strutturali alle questioni complesse, come quella dei flussi migratori, nel rispetto dei principi e delle convenzioni su cui si fonda», concludono Iervolino e Crivellini.

Foto - Giulia Crivellini

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