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Fontana sotto scorta: "Oggi volevo uscire ma per evitare lavoro agli agenti, sono rimasto a casa"

Lo sfogo del presidente della Lombardia sui social

"Questa mattina, come sempre mi sono svegliato molto presto, ho pensato di fare una breve passeggiata, è domenica e staccare la mente prima di immergersi nel lavoro può far solo bene. Mi stavo preparando quando ho razionalizzato, non posso uscire, sono sotto scorta e non mi sembra bello costringere gli Agenti a seguirmi sebbene il loro attaccamento al lavoro non li farebbe batter ciglio". Questo lo sfogo che il governatore lombardo Attilio Fontana ha affidato ai social.

"Sono sotto scorta da qualche settimana a causa dell'odio politico che ha attaccato la Regione Lombardia - ha continuato il presidente -, quello sciacallaggio che ha cercato di infangare la mia Giunta proprio nel momento in cui il fronte della pandemia richiedeva più attenzione".

La scorta per le minacce ricevute

Dallo scorso 25 maggio, dopo una serie di minacce evidentemente giudicate credibili, Attilio Fontana è sotto scorta e viene sempre sorvegliato dalle forze dell'ordine. La decisione era arrivata dopo che i Carc, Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo, avevano fatto - e firmato - un murale con la scritta "Fontana assassino" in zona Crescenzago. Pochi giorni dopo volantini dello stesso tenore, e con la stessa firma, erano apparsi fuori dalle case popolari al Grasoglio. 

"Riscontro un clima irrazionale, pericoloso per la nostra democrazia, qualcosa nel Paese rischia di naufragare: la ragione - chiosa Fontana su Facebook-. Buona domenica. Una domenica di libertà e svago.

Il 4 giugno l'avvocato di Attilio Fontana, il legale Jacopo Pensa, aveva depositato in procura a Milano un dossier di 30 pagine - intitolato "Clima di odio" - nel quale aveva raccolto tutte le minacce che negli ultimi giorni erano state rivolte al presidente di regione Lombardia. Nei documenti sono state "sistemate" le intimidazioni on line, ma non solo, che il governatore ha ricevuto durante l'emergenza coronavirus.

Stando a quanto appreso, tra le carte ci sono anche lettere anonime spedite alla famiglia Fontana, tra cui una in cui l'uomo che scrive paventa "un incidente stradale occasionale". Il dossier, che comunque non è parte di una denuncia o di una querela, è stato consegnato al pm Alberto Nobili, capo dell'antiterrorismo.

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