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Formigoni non sarà al comizio per il No al referendum: il giudice gli nega il permesso

L'ex governatore della Lombardia è ai domiciliari e ha due ore di libera uscita al giorno. Ma non per fare politica. La decisione

Può utilizzare le due ore giornaliere di permesso per uscire di casa solo per esigenze di vita quotidiana, non per fare comizi. E così Roberto Formigoni, ex presidente di Regione Lombardia ora agli arresti domiciliari per la condanna sul caso Maugeri, non potrà partecipare alla maratona oratoria di sabato 12 settembre in sostegno al No al referendum costituzionale del 20-21 settembre sul taglio dei parlamentari.

Lo ha stabilito il magistrato di sorveglianza Gaetano La Rocca, che ha respinto la richiesta del "Celeste". La motivazione del giudice sta nel fatto che Formigoni può uscire dalla detenzione domiciliare soltanto per fare la spesa o altre esigenze pratiche, non per tenere un comizio. 

La maratona oratoria, che durerà circa dieci ore (dalle 10 alle 20) e si terrà in piazza San Babila, è stata organizzata dall'Associazione Radicale Enzo Tortora, e prevede la partecipazione trasversale di esponenti politici milanesi di tutti i partiti schierati per il No.

Se Formigoni avesse avuto il permesso dal giudice, sarebbe salito sul palco allestito dai suoi ex "nemici numero uno", visto che l'Associazione Tortora (con l'attuale assessore alla partecipazione Lorenzo Lipparini e Marco Cappato) aveva promosso il procedimento sulle firme false per la presentazione alle elezioni, e tra Formigoni e i Radicali c'erano stati pesanti scambi d'accuse finiti con una condanna per diffamazione a carico dell'ex governatore.

Formigoni al comizio: polemiche dal Movimento 5 Stelle

La presenza di Formigoni alla maratona oratoria aveva generato alcune polemiche. Per Massimo De Rosa, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Lombardia, il comizio sarebbe stato «inopportuno»: «Il condannato Formigoni ha il diritto di pagare per i reati commessi, non certo il dovere di tornare a pontificare in piazza. Soprattutto se si parla di assetti istituzionali e gestione delle risorse pubbliche». E il capo politico dei 5 Stelle, Vito Crimi, aveva scritto su Twitter: «Incredibile: Formigoni è agli arresti domiciliari e va in piazza a fare comizi durante l'ora di permesso. Sembra una barzelletta, invece è la triste realtà. Ed è un'altra, l'ennesima, ragione per votare Sì al referendum».

I Radicali avevano replicato che «per noi il diritto di parola è un principio inviolabile, mai abbiamo negato uno spazio o un microfono a chi ce ne ha fatto richiesta. Vorremmo anche ricordare a Vito Crimi che un cittadino agli arresti domiciliari nelle proprie ore di permesso è libero di fare ciò che vuole».

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