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«Si apre la campagna elettorale». Finisce l'era Formigoni

Come previsto, Pdl e Lega si dimettono. Approvata in tempi rapidi la legge elettorale. Formigoni: "Ora la data del voto la deciderà il governo"

E' un Roberto Formigoni insolitamente raggiante (visto il periodo) quello che si presenta in sala stampa dopo il termine del Consiglio regionale, venerdì 26 ottobre, che ha decretato la "fine" della sua era. 

Come promesso e previsto, i consiglieri Pdl si sono dimessi. E così quelli del Carroccio. 

"Sono molto soddisfatto, raggiunto risultato pieno che avevo chiesto: che in tempi rapidi si eliminasse il privilegio del listino e che il consiglio si sciogliesse immediatamente. ormai intollerabile per cittadini che vi fossero consiglieri eletti solo perchè collegati al listino del presidente - chiosa ai giornalisti il governatore -. Io sempre contrario a tale privilegio: le preferenze, benché non sia un sistema perfetto, è comunque meglio".

Ultimo consiglio regionale © Melley/MilanoToday

"Secondo risultato - prosegue il governatore -, lo scioglimento per favorire la più rapida andata alle urne di regione Lombardia: una campagna elettorale prolungata sarebbe dannosa. La giunta e il Consiglio avranno poteri di ordinaria amministrazione. Questo periodo doveva essere il più ridotto possibile. Ringrazio i dimissionari, in particolare quelli del mio gruppo, che non hanno pensato né alla poltrona né agli interessi personali. Si apre la campagna elettorale. Sarà il governo a decidere la data del voto".

"Votare a aprile con le politiche ci faceva risparmiare 15 milioni, ma quanto sarebbe costato a imprese e famiglie un "non governo" più prolungato?", prosegue Formigoni, sulle polemiche del "voto anticipato".

Nicole Minetti, ultimo giorno in consiglio ©Melley/MilanoToday

Solco profondo con la Lega? "La valutazione sarà fatta dai partiti, io mi sono mosso su un percorso istituzionale e guardando agli interessi dei cittadini. Però mi auguro che le alleanze siano le più larghe possibili, non voglio imporre Gabriele Albertini (ex sindaco di Milano), ma a mio avviso è buon amministratore e non immediatamente identificato con la politica e i partiti. Oggi i cittadini cercano qualcosa di nuovo. Se desse vita a una lista civica il Pdl dovrebbe garantirgli appoggio". 

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E sul suo futuro? "Non mi ritirero' a vita privata. Parteciperò alla campagna elettorale in Lombardia costruendo la coalizione e andando in mezzo alla gente. Dopo le Regionali ci sarà eventualmente lo spazio per parlare del Paese. La Maugeri mi ha danneggiato politicamente, soprattutto nel resto d'Italia. In Lombardia meno: c'è ancora il consenso del 50%".

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