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Formigoni come Cristo: "Anche Gesù ha sbagliato collaboratori"

Il governatore pensa di essere ancora il "potenziale leader del Pdl". E sulle vacanze con Daccò: "Anche Gesù sbagliò a scegliersi i collaboratori"

I paragoni con divinità religiose erano appannaggio di un ex presidente del Consiglio, ma evidentemente anche in Regione Lombardia ci sono le medesime spinte di megalomania. 

Nella bufera per alcuni articoli pubblicati sul Corriere sulle vacanze pagate da un faccendiere in galera, Roberto Formigoni si paragona a Cristo e spiega: "Anche Gesù ha sbagliato a scegliersi uno dei collaboratori, non pensiamo di essere impeccabili. Può essere che ciascuno di noi abbia nelle sue infinite conoscenze una persona che non è perfettamente limpida ma questo lo stabilirà la magistratura".

Roberto Formigoni non "molla" © Tm News/Infophoto

Lo ha fatto martedì, alla presentazione del Salone del Mobile a Milano. Formigoni, poi, non pensa che il suo ruolo nel Pdl "possa essere sminuito": "Potrei ancora essere il futuro leader". 

A La Telefonata, inoltre, con Maurizio Belpietro, sottolinea di essere in una tormenta di "antipolitica", con qualcuno che vuole "spazzare via il suo governo". 

"Mi colpiscono - ha aggiunto - perché dopo aver abbattuto il governo Berlusconi, l'esperienza di governo Formigoni in Lombardia è la più importante dal punto di vista politico. C'é qualcuno che in questo momento cavalca l'onda antipolitica sperando di sbatter via tutti gli uomini e tutti i partiti che raccolgono ancora consenso popolare per sostituire se stessi".

E l'allarme non viene solo dal centrodestra. "Lei vede l'accanimento contro Formigoni e la Lombardia ma anche contro altre figure. Se persino Bersani e Vendola arrivano a mettere in guardia contro l'antipolitica che vorrebbe spazzar via la politica - ha concluso -, qualche attenzione c'é da dare. Io dico: la magistratura vada avanti a fare le sue indagini, ma nessun gruppo di potere si sostituisca alla magistratura anticipando le sentenze di condanna e mirando a sollevare l'odio popolare contro delle figure che come nel mio caso agiscono in maniera totalmente corretta".

Nel frattempo la sua giunta perde i pezzi; dopo l'abbandono di Monica Rizzi, mentore di Renzo Bossi e assessore regionale allo Sport, lascia anche Stefano Maullu, al Commercio. 

 

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