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Formigoni dice no alla "giunta tecnica". "Ci hanno votato e andiamo avanti"

Il governatore sottolinea come "non ci sia nessuna guerra con la magistratura" nonostante la raffica di indagati in Regione. E conferma: "Nessun rimpasto o tecnici, andiamo avanti"

Dopo la posizione chiara di Davide Boni, presidente leghista del Consiglio regionale, indagato ma "deciso a non fare passi indietro", anche il governatore Roberto Formigoni non sembra essere "scalfito" dalle bufere giudiziarie al Pirellone. 

"Ho sentito circolare questa ipotesi, della giunta "tecnica", in realtà non ne ho mai parlato con nessuno". "Noi - ha risposto a margine del Consiglio di martedì 27 - andiamo avanti con una giunta che è stata scelta dal voto democratico, che si è espresso in maniera molto chiara e molto netta".

Roberto Formigoni non "molla" © Tm News/Infophoto

Sull'accanimento dei magistrati, poi, sui politici regionali di centrodestra, il governatore fa sapere di non aver messo in atto "nessuna guerra". 

"Sia chiaro che non c'é nessuna guerra né gara con la magistratura, della cui azione ho grande rispetto", ha detto Formigoni, anche a proposito delle espressioni di stima ricevute lunedì dal segretario del Pdl, Angelino Alfano, che ha sostenuto che il presidente della Regione Lombardia ha vinto 11 a 0 con la magistratura.

Formigoni ha ringraziato Alfano, che ha "voluto sottolineare un dato di fatto, cioé che ogni volta che la magistratura milanese ha ritenuto di sollevare delle contestazioni nei miei confronti, io non mi sono mai sottratto alle indagini e ai processi, mi sono sempre presentato e sono stato sempre assolto dalla magistratura giudicante".

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