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Formigoni: "Se la manovra non cambia restituiamo le deleghe"

La manovra del Governo ha fatto insorgere anche il governatore della Lombardia, favorevole al dialogo con Roma per trovare un accordo ma pronto alla restituzione delle deleghe qualora non ci siano delle modifiche ai tagli

La manovra del Governo che sta generando malcontento in tutte le Regioni, per via dei pesanti tagli, ha fatto insorgere anche il presidente della Lombardia. "Come tutte le altre Regioni sono favorevole alla ripresa del dialogo per arrivare quanto prima ad un accordo col governo per rimodulare la manovra - ha dichiarato Formigoni intervendendo sulla questione al Tg3 - ma se nulla dovesse cambiare sono favorevole alla restituzione delle deleghe fissate dalla legge Bassanini"

Dichiarazioni alle quali ha replicato così il deputato del Pd, Enrico Farinone: "Il Pdl è al collasso con Formigoni che attacca Berlusconi e Tremonti - ha osservato in un comunicato Farinone - Chissà che proprio dalla Lombardia non inizi il tracollo della maggioranza".

Intanto, per far fronte alla crisi economica che investirà le regioni, ieri, l'ufficio di presidenza del consiglio regionale ha deciso di dare uno stop, in via temporanea, a richieste di patrocini, contributi e alle missioni estere.

"L'Ufficio di presidenza - si legge nella nota del Consiglio regionale - ha deciso di sospendere l'approvazione delle richieste di patrocinio e contributo in attesa del via libera al nuovo regolamento interno, che fisserà i criteri e i parametri di erogazione, al fine di premiare quelle iniziative che hanno una reale pregnanza sociale e un concreto interesse regionale". "In un periodo di crisi e di tagli - si legge ancora nella nota - è stato anche deciso di sospendere tutte le missioni estere, valutando tutti i protocolli d'intesa in essere per valutare quali proseguire e quali interrompere".

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