rotate-mobile
Politica

Frasi contro Ramelli a Milano: "Tutti i fasci con una chiave inglese fra i capelli"

Il fatto è stato denunciato dal consigliere comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico

Blitz antifascista sui muri dell'istituto Ettore Conti di largo Gavirate a Milano (zona San Siro) nella mattinata di mercoledì 18 maggio. Sui muri della scuola sono comparse delle scritte in cui si fa riferimento a Sergio Ramelli, il militante di estrema destra ucciso nel 1975 (a soli 18 anni) da alcuni estremisti di sinistra. "Tutti i fascisti come Ramelli con una chiave inglese fra i capelli" e "Milano antifa, più fasci morti", questi i due slogan dipinti con della vernice rossa.

A denunciare il fatto è stato Alessandro De Chirico, capogruppo di Forza Italia a palazzo Marino. "Gli inutili idioti dei collettivi studenteschi hanno voluto commemorare il cinquantenario dell’omicidio Calabresi a modo loro: da vigliacchi ignoranti", ha commentato Granelli attraverso una nota. "Ovviamente – ha continuato il forzista - un’azione attuata con il favore del buio, nascondendosi esattamente come accusano altri di fare e dimostrando di non avere la più pallida idea di cosa sia la militanza politica, un’attività che quelli che hanno qualche cosa da dire svolgono alla luce del sole. Si tratta - ha aggiunto l'azzurro - di gente di cui non bisognerebbe nemmeno occuparsi, abituati a fare i leoni da tastiera di giorno e a scrivere sui muri di notte senza nemmeno firmarsi, perché a essere vermi non ci vuole certo coraggio".

Una scritta praticamente identica è stata scoperta anche in via dei Cinquecento, al Corvetto. "Denuncerò questo clima d’odio che ci riporta negli anni 70. Citando la morte orribile di Ramelli non solo si offende un ragazzo morto, ma c’è la volontà di tornare agli anni di piombo", le parole di Francesco Rocca, consigliere di Fratelli d'Italia. "A Milano non si possono tollerare queste infami scritte, è necessario individuare i colpevoli. L’antifascismo esasperato, anche da parte di esponenti politici milanesi, produce odio e violenza", ha concluso.

Il doppio blitz è arrivato a stretto giro dalla notizia dell'apertura di un'indagine della procura per manifestazione fascista riguardo la manifestazione del 29 aprile in memoria di Sergio Ramelli, manifestazione terminata con saluti romani e con la cosiddetta cerimonia del presente.

Chi era Sergio Ramelli

Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù, fu aggredito e ucciso a colpi di chiave inglese nel 1975 a Milano da un gruppo di militanti dell’estrema sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia operaia.

Tutto iniziò con un tema di italiano: il professore di lettere dell'itis Ettore Molinari chiese ai ragazzi di descrivere un episodio che li avesse impressionati. Ramelli scrisse un tema sul primo assassinio delle Brigate rosse, l'omicidio compiuto a Padova del 1974 in cui i terroristi entrarono nella sede del Msi uccidendo a freddo Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola. Il tema finì nelle mani dei membri del collettivo politico di Avanguardia operaia, fu duplicato e affisso sui muri della scuola. L'aggressione avvenne il 13 marzo 1975. Il giovane, a causa dei traumi riportati, morì il 29 aprile, oltre un mese e mezzo dopo la zuffa.

Per l'omicidio furono condannati Marco Costa, Giuseppe Ferrari Bravo, Claudio Colosio, Antonio Belpiede, Brunella Colombelli, Franco Castelli, Claudio Scazza e Luigi Montinari.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Frasi contro Ramelli a Milano: "Tutti i fasci con una chiave inglese fra i capelli"

MilanoToday è in caricamento