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Test sierologici, botta e risposta sui social tra il sindaco Sala e l'assessore Gallera

L'assessore al Welfare Lombardo ha risposto alle domande poste dal primo cittadino di Milano sui social

Botta e risposta sui social tra il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e l'assessore al Welfare della Regione, Giulio Gallera. Il motivo del contendere? I test sierologici. Nella mattinata di mercoledì 13 maggio il primo cittadino milanese, attraverso il suo consueto messaggio sui social, aveva posto delle domande all'assessore Gallera e anche al ministro della sanità Speranza. La risposta dell'assessore al Welfare è arrivata nel pomeriggio, sempre attraverso un videomessaggio.

Affrontando la questione dei test sierologici Gallera ha spiegato che "la posizione di Regione Lombardia che si è concretizzata con una delibera, ieri, che recepisce le indicazioni della scienza, sia degli organismi europei che dell'ISS che del Ministero della Sanità ed è prevista e definita in maniera precisa e puntuale in diverse circolari del Ministero". "L'ultima delle quali del 9 maggio - ha affermato Gallera - mi dispiace che una persona così attenta e in prima linea in questo momento non legga e non approfondisca gli atti fondamentali del ministero della Salute".

Nel video l'assessore ha citato la documentazione scientifica a riguardo, ricordando che "i test sono utili nella ricerca e nella valutazione epidemiologica" e non hanno valore diagnostico."Infatti noi abbiamo attivato uno screening sierologico e lo stiamo utilizzando ad esempio nei confronti degli operatori sanitari - ha affermato l'assessore - e con la delibera di ieri prevediamo la possibilità che anche i privati possano attivare screening su specifiche comunità".

Inoltre secondo le disposizioni della comunità scientifica "i test vanno utilizzati all'interno di uno screening governato da medici e clinici che ne sanno valutare e leggere gli esiti e dal singolo cittadino". "La circolare ministeriale del 9 maggio - ha proseguito l'assessore regionale - sintetizza in maniera chiara e conclude dicendo che le valutazioni confermano che i test anticorpali non possono essere considerati come strumento diagnostico sostitutivo del test molecolare". "Spero di essere stato chiaro - ha aggiunto rivolto a Sala - che i tuoi dubbi siano stati fugati e spero che nel prossimo video tu possa prendere atto dell'assoluta serietà, coerenza e correttezza delle mie dichiarazioni e di Regione Lombardia che ha previsto di attivare test o screening su alcune popolazioni direttamente e ha consentito a realtà private di attivare screening sempre gestiti da medici su realtà specifiche". Infine, ha concluso nel video l'assessore "ai cittadini diciamo purtroppo non ci sono scorciatoie, nessuno ci può dire se siamo immuni, la patente di immunità non ce la può dare nessuno" e "mascherina, gel, guanti e distanziamento sono gli strumenti che dobbiamo indicare ai cittadini".

Parlando del messaggio di Sala, ha poi detto: "potevi chiamarmi se ritenevi, il mio numero ce l'hai da tanti anni da quando si collaborava insieme al Comune di Milano. In questi momenti più difficili io ti ho chiamato più volte, ci siamo sentiti, tu però ritieni che il modo più corretto sia usare i social".

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