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Arrestato per corruzione il sindaco di Legnano, in manette anche vice e assessore

L'operazione nella mattinata di giovedì, in manette Giambattista Fratus, Cozzi e Lazzarini

Terremoto politico a Legnano: il sindaco Giambattista Fratus (Lega) è stato arrestato insieme all'assessore alle opere pubbliche Chiara Lazzarini (Forza Italia) e al vicesindaco e assessore al bilancio Maurizio Cozzi (Forza Italia). Le manette sono scattate nella mattinata di giovedì 16 maggio su disposizione della Procura della Repubblica del tribunale di Busto Arsizio. Le accuse contestate, a vario titolo, sono turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e corruzione elettorale; accuse che ruotano attorno alla nomina di "soggetti loro graditi" all'interno di aziende partecipate.

Al primo cittadino di Legnano sono stati concessi gli arresti domiciliari, così all'assessore Lazzarini, mentre il vicesindaco Cozzi è stato ristretto in carcere. Nella stessa inchiesta risultano essere indagate undici persone: amministratori delle società municipalizzate e dirigenti del Municipio.

Incarichi pubblici nel mirino: i fatti contestati

L'inchiesta "Piazza pulita" coordinata dal sostituto procuratore Nadia Calcaterra gravita attorno a posizioni dirigenziali pubbliche che sarebbero state assegnate dagli indagati a "soggetti loro graditi", hanno precisato gli inquirenti. Tre i casi finiti sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori: la nomina del dirigente per lo sviluppo organizzativo del comune di Legnano, del direttore generale della municipalizzata Amga Legnano Spa e un incarico professionale nella partecipata Euro.pa Service.

"Gli indagati avviavano selezioni personali, agganciavano i loro candidati, sostenevano dei colloqui e alla fine facevano in modo che i bandi venissero turbati in modo tale da ottenerne la nomina" nonostante "l'incompatibilità assoluta con l'incarico bandito", ha precisato il Pm Nadia Calcaterra. 

"La cosa più allarmante e disarmante è che gli indagati hanno scarsissimo senso della legalità e non percepiscono assolutamente la gravità delle loro azioni, quasi fosse un modus operandi", ha dichiarato senza usare mezzi termini la Pm in conferenza stampa.

Non solo. In occasione delle elezioni comunali del 2017 il primo cittadino Fratus — secondo gli investigatori — avrebbe promesso una poltrona alla figlia di un candidato sindaco che non aveva superato il primo turno in cambio dell'appoggio elettorale al ballottaggio. Promessa che, stando all'inchiesta, sarebbe stata mantenuta con un incarico presso a Aemme Linea Ambiente Srl.

Le indagini

Le indagini — hanno spiegato gli inquirenti in conferenza stampa — sono iniziate nella primavera del 2018 proprio grazie al primo cittadino di Legnano che aveva consegnato ai giudici un dossier anonimo (relativo agli anni precedenti) su alcune presunte assunzioni anomale all'interno di Amga. Sono quindi scattate le attività investigative (terminate a marzo 2019) che attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali — una microspia è stata installata all'interno dell'ufficio comunale del vicesindaco — hanno delineato il quadro accusatorio.

La richiesta di custodia cautelare, ha spiegato il pm Nadia Calcaterra, è stata chiesta prima intorno al 20 di aprile, mentre a inizio settimana è stata depositata l'ordinanza di custodia cautelare.

Legnano, terremoto per la Lega: il comune era a un passo dal commissariamento

A fine marzo la giunta guidata da Giambattista Fratus si era trovata nell'occhio del ciclone dopo la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti del neo assessore alle opere pubbliche Chiara Lazzarini che faceva riferimento alla pendenza giudiziaria che la riguarda come ex presidente della municipalizzata Amga. Situazione arrivata in prescrizione in sede penale, mentre in sede civile la magistratura deve ancora esprimersi. 

Nella mozione le minoranze si riferivano ai fatti di Amga sottolineando come fosse "tuttora in corso la causa promossa da Amga contro Chiara Lazzarini ed altri per richiedere un risarcimento danni derivati dalla sua attività di amministrazione di questa società". Secondo le opposizioni sussistevano "evidenti ragioni di incompatibilità politica e di possibili conflitti di interesse istituzionale".“

La mozione aveva scatenato una crisi in consiglio comunale e il comune era arrivato a un passo dal commissariamento. La crisi era rientrata grazie all'intervento del difensore civico della Lombardia.

Giambattista Fratus, sindaco della Lega fedelissimo di Matteo Salvini

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Giambattista Fratus, classe 1953, diplomato in ragioneria all'istituto tecnico commerciale Pietro Verri di Milano, è stato impiegato fino al 2013 nell'ufficio acquisti nella società Autostrada Pedemontana, prima — sempre all'interno della medesima società — si era occupato di gestione della contabilità e bilancio aziendale.

Dal 1999 al 2014 era stato consigliere provinciale a Milano. Dal 2007 al 2012 aveva ricoperto la carica di vicesindaco con l’amministrazione Lorenzo Vitali (Forza Italia, poi Pdl), mentre dal 2002 al 2007 era stato e assessore sotto l’amministrazione guidata da Maurizio Cozzi (Forza Italia). All’opposizione in consiglio comunale a Legnano dal 2012 al 2017. Nelle elezioni comunali del 2017 aveva vinto al ballottaggio contro l'allora sindaco uscente del Pd Alberto Centinaio raccogliendo oltre il 55% delle preferenze. Non solo: aveva ricoperto anche la carica di segretario provinciale della Lega Nord.

Le reazioni del mondo politico

"Non commento le indagini. Ho fiducia nei miei uomini e nella magistratura – ha dichiarato il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini da San Severo, nel Foggiano —. Spero che tutte queste indagini che si stanno aprendo si chiudano in fretta per distinguere colpevoli e innocenti".

"Sono molto preoccupato per i casi emersi in questi giorni di arresti e indagati tutti per casi di tangenti e corruzione, che hanno coinvolto sia la destra che la sinistra", ha commentato il leader del Movimento 5 Stelle e ministro del lavoro e delle politiche sociali Luigi Di Maio. 

"Quella di Legnano è l'ennesima vicenda che dimostra come il centrodestra in Lombardia insista con pratiche spregiudicate e spesso illecite. Questo episodio chiarisce che gli scontri interni al centrodestra in quel comune lombardo, che avevano portato la maggioranza dei consiglieri municipali a dimettersi, non erano legati all'interesse della città, ma a mere questioni di potere", ha dichiarato il senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd e capogruppo dem in Antimafia, eletto in Lombardia.

Legnano, arriva il commissario prefettizio 

A seguito delle misure cautelari disposte dal tribunale di Busto Arsizio il prefetto di Milano Renato Saccone ha disposto la sospensione dalla carica del sindaco, del vicesindaco e dell'assessore alle opere pubbliche del comune di Legnano.

Il prefetto "considerato il caso di necessità e urgenza — si legge in una nota diramata da Corso Monforte —- per garantire il normale funzionamento del Comune, ha nominato il vice prefetto dottoressa Cristiana Cirelli come Commissario per la provvisoria gestione dell'ente, con le funzioni del sindaco e della giunta".

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