rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Lombardia, rimpasto in giunta: le reazioni politiche

L'annuncio ufficiale di Fontana e le reazioni politiche in Lombardia

Prime reazioni dopo l'annuncio della nuova giunta regionale lombarda con l'ingresso di Letizia Moratti al posto di Giulio Gallera e altri cambiamenti. «La Lombardia e i lombardi sono stati umiliati da scelte di partito», il commento di Massimo De Rosa del Movimento 5 Stelle: «Salvini decide sulle poltrone e Fontana legge le sue veline, è il suo ufficio stampa. Il consiglio regionale è esautorato da ogni suo ruolo a favore di un punto stampa dove non è esistita la possibilità, per decine di organi d’informazione,  di chiedere conto di decisioni assunte dalle segreterie dei partiti».

«Il rimpastino lombardo - prosegue De Rosa -, oltre che un’inutile perdita di tempo, sarà indigesto per i lombardi perché in Lombardia non ha fallito una squadra, o solo qualche giocatore in campo. Qui ha fallito un’ideologia sanitaria che ha messo il privato davanti al pubblico, il business prima del servizio. Che Gallera sia stanco è una balla: nella nostra regione è arrivato al capolinea il sistema Lombardia di Formigoni, Maroni e Fontana».

«Il presidente Fontana appare come un uomo solo, sconfessato e commissariato dal suo leader e dalla presenza ingombrante della sua vice», commentano Fabio Pizzul e Vinicio Peluffo, capogruppo del Pd al Pirellone e coordinatore regionale del Pd. «Tutto questo forse non sarebbe successo se il governatore e la sua maggioranza a trazione leghista avessero cambiato rotta dieci mesi fa, quando glielo chiedevamo con forza di fronte al disastro nelle Rsa, della medicina territoriale, del mancato tracciamento e prevenzione. Oggi, forse, lo scenario sarebbe diverso e la Lombardia si sarebbe evitata tanti dei problemi esplosi durante la gestione della pandemia». 

«Questo rimpasto - proseguono - è tardivo e non riuscirà a ridare smalto a una giunta regionale in grandissima difficoltà in cui cambiano alcuni nomi, tutti catapultati da fuori, ma vengono stravolte deleghe e assetti sulle partite strategiche, a partire dalla sanità e dall’assistenza ma anche dello sviluppo economico, dell’istruzione e della casa. Siamo al crepuscolo di una giunta regionale che non ha saputo correggere i suoi stessi errori».

«Alla Lombardia, dopo quanto accaduto e dopo quel che abbiamo potuto vedere, servirebbe un completo "reset" piuttosto che un semplice rimpasto», la reazione di Niccolò Carretta, consigliere di Azione: «Crediamo che occorrerebbe un cambiamento più profondo e radicale. Nonostante non si tratti di una svolta politica significativa vogliamo, però, augurare buon lavoro alle nuove figure che comporranno la giunta lombarda».

«Con questa pandemia, i cittadini hanno compreso per la prima volta quanto dalla politica regionale dipenda la loro stessa salute. Col rimpasto, il risultato non cambia: Letizia Moratti non è più preparata sui temi sanitari di quanto lo fosse Giulio Gallera. Questa sostituzione non è dovuta a valutazioni di merito sull’operato di uno o dell’altra, ma è frutto di considerazioni puramente partitiche, che in quanto tali non ci aiutano nella risoluzione della pandemia. Come abbiamo fatto con l'assessore Gallera, l’opposizione istituzionale di Più Europa-Radicali non mancherà di proporre miglioramenti alla sanità lombarda, plaudire ogni volta che Moratti prenderà giusti provvedimenti, e criticare ogni volta che la dovessimo vedere chiusa, sorda ed arroccata nel palazzo del potere, come quasi sempre accade alla giunta di cui è entrata a far parte. Riconosciamo a Giulio Gallera il merito di aver fatto in epoca pre-Covid piccoli passi avanti rispetto alla visione sanitaria clericale del passato, il commento di Michele Usuelli, consigliere di Più Europa-Radicali.

«Sará il tempo a dire se il rimpasto così sostanzioso in Lombardia è segno di un cambio di rotta o solo una operazione di facciata per coprire errori, ritardi e una totale mancanza di regia nella gestione di una gravissima emergenza sanitaria, che rischia di lasciare macerie in campo economico e sociale. Ma certamente apprezzo chi non persevera nell'errore e mette un punto. Si chiude la brutta stagione Gallera, che si è fatto riconoscere più per le sue gaffes che per capacità politica e organizzativa. Moratti è certo una figura di qualità riconosciuta nel mondo del welfare e dovrà recuperare molto ritardo in una regione che ha bisogno di dare risposte ai cittadini e intercettare le nuove sfide in un contesto sociale ed economico profondamente mutato dall’emergenza». Così Maria Chiara Gadda, deputata di Italia Viva.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lombardia, rimpasto in giunta: le reazioni politiche

MilanoToday è in caricamento