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Podestà: "Ricandidarmi? Neanche se mi pagano"

Il presidente della provincia: "Governare è troppo difficile, le leggi da seguire sono contraddittorie"

Nel 2014 scadrebbe il mandato di Guido Podestà e della attuale amministrazione provinciale. Sempre che non mutino le cose radicalmente, a causa della Città metropolitana che dovrebbe appunto rendere superata la provincia stessa.

Ma Podestà ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di ricandidarsi: "Vado avanti a fare il mio dovere - ha detto al convegno sulla città metropolitana di venerdì mattina - ma in quanto a ricandidarmi, neanche se mi pagano".

Ha poi definito "gesto di eroismo straordinario" fare il pubblico amministratore e ha confermato di "non avere intenzione di ripetere un'esperienza che è positiva per alcuni aspetti, ma per altri è difficile". E ha citato, come esempio, la "complessità e contraddittorietà delle leggi, che rende difficilissimo restare nell'alveo della legge stessa".

Qualche tempo fa, Podestà fu protagonista di un curioso episodio: il 9 ottobre 2012, improvvisamente arrivò ai mass media l'annuncio delle sue dimissioni da presidente della provincia, con tanto di convocazione di una conferenza stampa a cui i giornalisti si precipitarono. Tuttavia durante la conferenza stampa Podestà fece di tutto tranne che dimettersi, facendo pensare (nella migliore delle ipotesi) a una strategia studiata "ad hoc". E poi l'addetto stampa si assunse tutta la responsabilità dell'equivoco.

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