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Marino alla Festa Democratica: “Corro per vincere anche io”

Marino ha parlato ieri sera alla Festa Democratica: “Corro per vincere, non per partecipare” ha detto alla platea. Il candidato alle primarie ha parlato di testamento biologico, di istruzione e di crisi, sottolineando la necessità di un piano straordinario

marino1Ieri sera Ignazio Marino ha partecipato alla Festa Democratica che si sta svolgendo in questi giorni al Palasharp. Accolto calorosamente, il chirurgo si è presentato con una fascia rossa legata al braccio per denunciare la situazione di emergenza in cui versa l’informazione italiana.

Marino non si considera fuori dai giochi, come molti vorrebbero considerarlo, in quella che è stata definita una sfida a due tra Bersani e Franceschini; ha dichiarato infatti di “correre per vincere, non per partecipare”, nel desiderio di rendere il PD una grande forza in grado di ammodernare il Paese e di mandare a casa Berlusconi, leader di una destra che, in tempi di crisi e al contrario delle destre al governo in Europa, riduce gli investimenti destinati alla ricerca e all’istruzione passando dall’ 1,1% del PIL investito allo 0,9 %.

Non ha risparmiato nemmeno forti critiche agli altri due concorrenti soprattutto perchè li ritiene troppo legati alle correnti interne del partito: li ha inoltre esortati ad accettare il confronto pubblico che da tempo lui propone ma che viene continuamente rimandato. Per quanto riguarda il testamento biologico, Marino da tempo sostiene la libertà di scelta del paziente e vorrebbe che il partito si attestasse attorno ad una linea condivisa da seguire nei prossimi giorni quando in Parlamento riprenderà la discussione: a questo proposito ha lanciato la sfida alla senatrice Binetti, invitandola a seguire la linea della maggioranza del partito, ma soprattutto ad ascoltare la voce della maggioranza degli elettori del PD.

In merito al capitolo Istruzione, Marino ha definito tragico il licenziamento in 3 anni di 152.000 persone che lavorano all’interno della Scuola, ricordando tra l’altro come l’Italia spenda per l’istruzione solo il 4,5% del PIL, troppo poco rispetto alla media UE del 6%: bisogna dunque che si impedisca la distruzione del servizio scolastico pubblico. Simbolicamente Marino prenderebbe dal modello scolastico USA il principio per cui tutti hanno il diritto-dovere allo studio e che si riassume negli School Bus gialli, adottati per consentire a tutti gli studenti di raggiungere la scuola; un simbolo che contrasta fortemente con quello che è stato appreso qualche giorno fa a Palermo dal candidato stesso: la criminalità organizzata avrebbe infatti incendiato una scuola nel quartiere Zen 2 per impedire ai più giovani di studiare.

Marino ha poi sottolineato la necessità di un piano straordinario contro la crisi che tenga conto soprattutto dei precari, dei giovani e dei lavoratori, lasciati sempre più soli e costretti a gesti clamorosi per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni. Ha quindi denunciato come l’Italia sia scivolata al 73° posto nel mondo in quanto a libertà degli organi di stampa, dando il proprio sostegno al programma televisivo Report che è stato recentemente privato della copertura legale dalla Rai.

Ha infine sfidato il proprio partito a non partecipare alla spartizione del potere in Rai (che vorrebbe istituita come fondazione a controllo pubblico e indipendente dai partiti), per poi ricordare come Franceschini e Bersani non siano mai stati in grado di fare nulla contro quel conflitto di interessi che riguarda Berlusconi e che oggi si dichiarano pronti a contrastare.

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