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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Clandestini: scontro tra Sel e Scelta Civica, sullo sfondo le primarie milanesi

Polemica di Mazzali (capogruppo Sel a Palazzo Marino) contro il leader di Sc Zanetti, che aveva proposto pene doppie per i clandestini sorpresi a commettere un reato

Ormai siamo abituati a sentire parlare di "perimetro della coalizione". Il riferimento è al centrosinistra: quanto "largo" può essere? Dal 2011, quando Giuliano Pispaia vinse le elezioni milanesi con una alleanza che andava dal Partito democratico a Rifondazione comunista, di acqua sotto i ponti ne è passata. Il governo di Matteo Renzi (con la geografia politica ridisegnata, senza Sel ma con Ncd e Scelta Civica) influenza chiaramente anche le alleanze locali.

A Milano, Sinistra ecologia e libertà è impegnata in un serrato confronto con il Pd - in vista del voto di giugno 2016 - proprio su questo punto. Nel frattempo, Rifondazione si è già sfilata dalle primarie (previste per il 6 e 7 febbraio) e i Comunisti italiani hanno fatto sapere che non accetteranno qualunque candidato a sindaco ne uscisse.

L'ultima barricata è proprio su Scelta Civica, il movimento fondato da Mario Monti e ora guidato dal sottosegretario Enrico Zanetti, che ha ufficializzato il suo appoggio a Giuseppe Sala alle primarie. Due notizie in una: intende aggregarsi al centrosinistra milanese (magari anche con una lista, "Cittadini per Milano" dovrebbe chiamarsi) e lo fa con il candidato meno gradito alla sinistra della coalizione (leggi: Sel). Così, improvvisamente, il movimento di centro diventa "centro" del dibattito politico milanese.

Nel weekend del 9 e 10 gennaio è stato Mirko Mazzali, capogupppo di Sinistra ecologia e libertà a Palazzo Marino, a dare una "stoccata" ai "nuovi alleati". Motivo, l'abolizione del reato di immigrazione clandestina, per sostituirlo con un provvedimento amministrativo. Il governo - su mandato parlamentare - vuole mantenere l'espulsione ma eliminare il lato penale, che prevede una semplice multa di 5 mila euro (che nessun clandestino paga realmente), con lo scopo di sfoltire il lavoro delle procure e accelerare i tempi delle espulsioni stesse. 

Zanetti aveva confermato l'appoggio all'abolizione del reato, ma aveva anche chiesto "una moratoria" del provvedimento, cioè di aspettare, per non trasformarlo in un boomerang populistico e prendere il tempo necessario per spiegare ai cittadini il senso della decisione. Non solo. Aveva anche proposto di prevedere «il raddoppio delle pene» per gli immigrati che, da clandestini, si macchino di un reato contro la persona o contro il patrimonio.

Tanto è bastato per far partire l'attacco di Mazzali. «Altro che moratoria, il reato va abolito subito. Scelta Civica ha proposte sul tema immigrazione che non sono una scelta civica ma una scelta di destra», ha dichiarato. E sul raddoppio delle pene: «Una proposta - ha continuato il capogruppo di Sel - non solo anticostituzionale, ma anche razzista e discriminatoria». Per concludere: «Con chi propugna queste posizioni non si può assolutamente governare, neanche nel paesino più piccolo d'Italia».

Per la cronaca, Renzi ha nel frattempo annunciato che l'abolizione del reato è effettivamente rimandata. Il motivo indicato dal premier sembra essere proprio quello di prendere il tempo per spiegarlo bene ai cittadini.

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