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Covid, il ritorno di Gallera in tv dopo il rimpasto: «Ho subito un linciaggio mediatico»

L'ex assessore al welfare intervistato da Tele Lombardia. "Io sindaco di Milano? Conosco la mia città, ma ora prendo fiato"

E' tornato a fare il consigliere regionale per Forza Italia dopo la burrascosa uscita di scena come assessore al welfare: Giulio Gallera, da Palazzo Lombardia, ha gestito per quasi un anno l'emergenza sanitaria da Covid fino a gennaio, quando una sua affermazione sul ritardo accumulato dalla "locomotiva d'Italia" nei primi giorni di vaccinazioni («non chiamo i medici dalle ferie») ha generato di fatto il rimpasto, in seguito al quale è stato sostituito da Letizia Moratti. «Ero stanco ed era evidente», ha commentato Gallera intervistato alla trasmissione Iceberg su Tele Lombardia, la sera di giovedì 4 febbraio. «Ma ero pronto a continuare nonostante la fatica. Io avrei continuato con il mio impegno».

«Ho subito linciaggio mediatico»

«Le auguro di non avere il linciaggio mediatico che ho avuto io», ha affermato Gallera circa la Moratti intervistato alla trasmissione Iceberg su Tele Lombardia, la sera di giovedì 4 febbraio, per quello che è stato a tutti gli effetti il suo ritorno in tv dopo il rimpasto di giunta: «Ci siamo parlati e mi ha detto: "Ti sono vicino, so del grande lavoro che hai fatto"». L'avvocato milanese, la cui carriera politica iniziò nel "vecchio" consiglio di zona 19 (Gallaratese e San Siro) a 19 anni col Partito Liberale, ha ricevuto anche la «vicinanza umana» di Berlusconi, che gli avrebbe chiesto di dare «un contributo a livello nazionale vista l'esperienza maturata nella sanità».

«Nostri dati corretti»

Inevitabile una domanda sugli errori che hanno portato la Lombardia ad essere dichiarata zona rossa per una settimana a gennaio: «I nostri dati sono sempre stati ritenuti corretti dall'Iss», ha detto Gallera alle telecamere di Tele Lombardia. «Mi sono stupito di quello che hanno detto. Regione Lombardia non ha sbagliato, ha sbagliato l'Iss a elaborarli. I dati che mancavano sono sempre stati corretti». Sui vaccini, Gallera ha avuto parole di stima per Guido Bertolaso: «Se ha detto che ha un piano per vaccinare tutti i lombardi entro giugno avrà un suo fondamento. Ci sono degli elementi di criticità: i vaccini e la mancanza di personale». 

Ma nei mesi di lotta alla pandemia, la Lombardia ha commesso errori? «Io in coscienza ho fatto il meglio che si poteva fare», ha affermato Gallera: «Errori se ne commettono, è normale, ma non ho niente da rimproverarmi sulle cose importanti e strutturali. Ho fatto il massimo che si poteva fare. Con gli strumenti che avevamo abbiamo fatto il massimo». Riguardo alle critiche che gli sono state rivolte, le ha definite «falsità e mistificazioni. La Lombardia operava e andava avanti e questo a qualcuno ha dato fastidio». Ma ha ammesso che la spiegazione su come funziona l'Rt è stata una «infelice semplificazione: ma era tale la voglia di comunicare che lo sforzo dei lombardi era servito a qualcosa che ho semplificato».

E sul futuro? Inevitabile una domanda "suggestiva" sulla candidatura a sindaco di Milano, che era stata forse la prima polemica su Gallera nei primi mesi di pandemia Covid, visto anche che il centrodestra non ha ancora lo sfidante di Beppe Sala. «Conosco la mia città al meglio ma adesso tiro il fiato poi vedremo cosa accadrà», si è schernito.

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