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Bresciani: “Lo stop alle scuole non serve, il Messico è un esempio”

Nessuna chiusura preventiva delle scuole per l’influenza A ha detto Bresciani: “Ha ragione il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, prima bisogna aspettare un segnale evidente, e poi bisogna rispondere con un'azione coordinata su tutto il territorio”

Se ne parla da tempo dell’influenza A e della possibilità di ritardare il ritorno degli alunni a scuola per evitare un contagio di massa. Ma l’assessore regionale alla salute Bresciani dice che la chiusura preventiva delle scuole non serve.

Per decidere su questa questione “bisogna aspettare l'evento quando arriva anche perché se chiudiamo gli Istituti andiamo a incidere solo su una fascia isolata di pazienti, quelli giovani. Tutti gli altri continuerebbero a infettarsi allo stadio, in treno, ai supermercati eccetera. In Messico, Paese con il quale la Lombardia è in stretto contatto per scambiare reciproche competenze sull'influenza A, chiudere le scuole non è servito a nulla. Quando poi nello Stato di Città del Messico sono stati chiusi supermercati, treni eccetera si è vinta la battaglia contro l'epidemia, ma a rischio di far cadere il Governo” ha detto l’assessore.

Finchè non c’è un rischio reale, la chiusura delle scuole non è utile: “Ha ragione il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, prima bisogna aspettare un segnale evidente, e poi bisogna rispondere con un'azione coordinata su tutto il territorio. E sono azioni da fare sempre in proporzione con la crescita dei volumi dell'influenza” ha concluso Bresciani.
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