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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Il Comune traduce in arabo le istruzioni per la carta d'identità elettronica: è polemica

L'iniziativa nel Cremonese. Ma la Lega: "Prossimo passo le insegne in doppia lingua?"

Novemila residenti di cui il 17 per cento stranieri, soprattutto da Egitto e Marocco: così la giunta decide di pubblicare anche in arabo, sul sito ufficiale del Comune, le istruzioni per richiedere la carta d'identità elettronica. E scoppia la polemica.

Siamo a Soresina, centro lombardo in provincia di Cremona governato da una maggioranza di centrosinistra (lista Rinnova Soresina) che giustifica così l'iniziativa: «La richiesta è arrivata dagli impiegati dell'ufficio anagrafe e la traduzione è stata effettuata gratuitamente da una studentessa universitaria di origine marocchina».

Ma la Lega locale ha alzato le barricate contro l'iniziativa. «La propensione all'Islam della nostra amministrazione è ormai evidente», si legge nella pagina Facebook ufficiale del partito a Soresina: «L'alfabetizzazione che si pensava dovesse essere fatta da chi viene da noi come ospite per una concreta integrazione ha assunto la formula "galateale" dell'ospite: noi dobbiamo conformarci a loro per rendere la loro permanenza il più gradevole possibile».

E ancora: «Il prossimo passo saranno le insegne dei negozi in doppia lingua: arabo/italiano e l’obbligo dell’arabo nei concorsi pubblici». Una polemica feroce che, evidentemente, non risparmia nemmeno iniziative chieste dagli stessi impiegati comunali. Ancora il sindaco Diego Vairani risponde all'attacco: «Non si tratta di vanificare sforzi fatti per l'alfabetizzazione degli stranieri ma di fornire un servizio e venire incontro a un'esigenza precisa».

La procedura per chiedere la carta d'identità elettronica (dall'8 gennaio l'unica rilasciabile dai Comuni italiani) non è infatti sempre delle più semplici. A Soresina, in particolare, occorre prendere appuntamento all'ufficio anagrafe. Diverse le "linee guida", ad esempio sulle fotografie, così come i moduli per i casi particolari (cittadino minorenne, cittadino impossibilitato a recarsi all'ufficio anagrafe per malattia o altro caso grave, ecc.). Normale che si pensi a rendere le cose nel modo più semplice possibile per tutti. Compresi i cittadini residenti di origine straniera. 

«Quando c'era la Lega al governo della città, c'era anche una mediatrice araba all'anagrafe e nessuno si è mai scandalizzato», chiosa il primo cittadino. 

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