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L'archeologo di Palmira ucciso dall'Isis celebrato al Giardino dei Giusti

Un cippo e un albero in memoria di Khaled Al Asaad. L'intervento di Saviano su Facebook

Khaled Al Asaad ha ora un albero e un cippo al Giardino dei Giusti al Monte Stella. L'archeologo siriano "difensore" della città di Palmira, custode dei reperti e ucciso dall'Isis perché non voleva rivelare dove ne aveva nascosti molti, è stato ricordato mercoledì 18 novembre con una cerimonia a cui hanno partecipato più di cento persone. Compresi i comitati che si oppongono alla riqualificazione del Giardino secondo un progetto giudicato troppo invasivo per la "Montagnetta di San Siro". Si leggeva infatti in alcuni cartelli: «Sì ai Giusti, no al muro», riferendosi alle opere in muratura che deteriorerebbero il paesaggio verde.

«In questi giorni difficili ci vuole coraggio come quello di Khaled, ci vuole saggezza, per guardare avanti», ha affermato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, citando gli attentati di Parigi del 13 novembre: «Abbiamo voluto una città aperta, ma chiusa a chi porta messaggi di odio, violenza e morte», ha continuato. «Dico grazie a Khaled, per quello che ci insegna e per essere qui giusto tra i Giusti». Per Pisapia, Khaled Al Asaad è stato «un uomo libero che ha dato la vita per la difesa della storia, della cultura e della società. Ed era arabo e musulmano».

Anche Roberto Saviano, su Facebook, è intervenuto sull'iniziativa milanese. «Palmira era come la Parigi di oggi, un simbolo di benessere, libertà, crocevia di culture e religioni. L'Italia dovrebbe essere orgogliosa che il Giardino dei Giusti di tutto il Mondo a Milano sia il primo ad accogliere la memoria di Khaled al-Asaad», ha postato lo scrittore citando una frase di Al Asaad: «'Ignorare il passato significa rimanere bambini'. Chi meglio di lui poteva sapere che si cresce solo tenendo saldamente immerse le radici nella storia. E' questa coscienza che lo ha spinto ad opporsi, fino al sacrificio della sua stessa vita, alla distruzione delle vestigia dell'antica città siriana. Palmira era un simbolo di opulenza. Non solo di ricchezza commerciale. La città romana lungo la Via delle Spezie era ricca di cultura».

«Gli assassini di Khaled sono gli stessi di Charlie Hebdo e di venerdì scorso», ha affermato Olivier Brochet, console francese a Milano riferendosi sempre agli attentati parigini. «Davanti all'albero per Khaled deposito l'elenco dei nomi delle vittime di Parigi, come simbolo di umanità e resistenza contro l'oscurantismo e le barbarie», ha proseguito citando poi il presidente d'Oltralpe Francois Hollande, secondo cui la democrazia «ha superato ben altre prove, tutti coloro che hanno voluto sfidarla sono sempre risultati perdenti e sarà così anche questa volta».

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