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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il discorso

La Russa presidente del Senato cita anche Fausto e Iaio: "Mi inchino a loro"

L'esponente milanese di Fdi cita Calabresi, Ramelli e i due militanti del Leoncavallo Fausto e Iaio per ricordare la stagione delle violenze politiche

Calabresi e Ramelli, ma anche (forse un po' a sorpresa) Fausto e Iaio. Ignazio La Russa, nel discorso d'insediamento come nuovo presidente del Senato, ha voluto ricordare la stagione delle violenze politiche degli anni '70, che sconvolsero in particolare Milano, e l'ha fatto citando tre episodi (e quattro morti), che a volte sono stati, e in parte tuttora sono, divisivi e non quindi appartenenti a una specie di memoria comune di quegli anni.

La Russa, milanese d'adozione, negli anni '70 era segretario del Fronte della Gioventù a Milano, l'organizzazione giovanile del Msi, e quindi ha vissuto in prima persona ciò che stava avvenendo nelle strade della città. "In tanti anni di politica - ha detto dopo essere stato eletto presidente del Senato - ho potuto vedere da vicino le evoluzioni della società italiana, anche le più traumatiche. Non posso non ricordare la drammatica stagione delle violenze, del terrorismo politico e dei tanti ragazzi, di ogni colore politico, che hanno perso la vita solo perché credevano in degli ideali, o a volte solo perché si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato: studenti, servitori dello stato, giornalisti, imprenditori, politici".

"Mi inchino a Fausto e Iaio"

"Le loro storie - ha proseguito - rappresentano un portato che ancora oggi è e deve essere una stella polare per tutti noi. Di nomi ne potrei fare tanti e dovrei forse farne tanti, ma credo che quello dell'ispettore Calabresi possa rappresentarli tutti". Primo nome, dunque, quello del poliziotto Luigi Calabresi, ucciso nel 1972 in via Cherubini, sotto casa. "Assieme al suo, per restare nella mia Milano, i nomi di tre ragazzi", ha proseguito La Russa: "Un militante di destra, Sergio Ramelli, che ho conosciuto e di cui sono stato anche avvocato di parte civile, e due di sinistra, i cui assassini non sono mai stati trovati, Fausto e Iaio. Mi inchino anche davanti alle loro memorie".

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