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La Russa fuori dalla giunta Fontana dopo il saluto romano?

La richiesta delle opposizioni al presidente regionale

Poltrona in giunta a rischio. Le forze politiche di opposizione in consiglio regionale della Lombardia - Partito Democratico, Movimento 5 stelle, +Europa, Azione e Lombardi Civici Europeisti - hanno sottoscritto una “mozione di censura" all’assessore regionale Romano La Russa, con cui chiedono al presidente Attilio Fontana di revocargli le deleghe. La Russa, che da poco ha sostituito Riccardo De Corato, in corsa per un posto al Parlamento, è finito nella bufera nelle scorse ore dopo la diffusione di un video che lo ritrae mentre partecipa al rito del "presente", con tanto di braccio teso, al funerale di Alberto Stabilini, suo cognato e nome noto dell'estrema destra milanese degli anni '70. 

Nel testo, che sarà discusso nella prima seduta di ottobre, "i sottoscrittori ricordano che il rito dell’appello, che comporta saluto romano e ripetizione della parola 'presente' in ricordo dei camerati defunti, è stato codificato in un testo del 1940 nel dizionario di politica, a cura del Partito Nazionale Fascista. Da allora è utilizzato da chi si richiama a quella storia, in segno di 'continuità spirituale' e di 'vitalità in tutti gli spiriti dei motivi ideali' del fascismo", si legge in una nota diffusa dal Pd giovedì pomeriggio.

"La partecipazione attiva di un assessore della giunta regionale a un tale rito - si legge nella mozione - non è ammissibile e costituisce motivo di discredito per regione Lombardia, Istituzione della Repubblica, la quale è antifascista”. Da qui la richiesta "al presidente Fontana di revocare le deleghe al suddetto", mentre la procura ha già aperto un fascicolo sul funerale.

Lo stesso Fontana nelle scorse ore aveva già richiamato il suo assessore. "Sono comportamenti che non fanno parte del nostro modo di vedere", aveva detto commentando il video. "Noi sostanzialmente ai funerali preghiamo - aveva aggiunto - e cerchiamo di esprimere solidarietà ai parenti rimasti". Con La Russa "non ho ancora parlato. Valuteremo: credo di non poter aggiungere altro". Rimuoverlo? "Nessuna richiesta mi è stata presentata. All'opposizione dico che, dopo aver parlato con lui, ne discuteremo e valuteremo tutto", aveva annunciato il governatore. 

Nella serata di mercoledì era arrivata anche una lettera di scuse firmata proprio da Romano La Russa destinata alla giunta regionale. L'assessore alla sicurezza, comunque, non ha rinnegato il gesto compiuto, anzi: "Non è stato commesso alcun atto illecito, come fior di sentenze di numerosi tribunali confermano - aveva fatto sapere l'esponente di Fdi -. I fatti oggetto dell’odierna polemica sono lontani anni luce da tutto ciò che può essere accostato al fascismo. Si è trattato dell’ultimo saluto destinato a una vita che è volata in cielo, nel cordoglio dei cari e degli amici fraterni e nel rispetto delle sue ultime volontà".

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