Maran contro il disegno di legge anti Airbnb: "Persa un'occasione"
Tra le norme più incisive pensate dal governo c'è quello di assegnare le stanze per un minimo di due notti a chi affitta appartamenti
Le misure presentate dal governo sugli affitti brevi "non produrranno alcun effetto per la città di Milano". Ne è convinto Pierfrancesco Maran, assessore alla casa del comune di Milano, che ha criticato il disegno di legge annunciato giovedì dal ministro del Turismo Daniela Santanché.
Questo perché tra le norme "anti Airbnb" più incisive pensate dal governo c'è quello di assegnare le stanze per un minimo di due notti a chi affitta appartamenti. La limitazione, per il momento, si applicherebbe solo nei centri storici delle città metropolitane, ovviamente si tratta ancora di una bozza: il disegno di legge per entrare in vigore dovrà ottenere eventualmente l’approvazione delle camere. Secondo Maran "Si tratta di un'occasione persa. È come dire che non cambia niente".
Anche la Lega si è espressa sulla questione affitti, senza entrare nel merito della norma pensata dal governo. "Lunedì prossimo in Consiglio Comunale arriverà la delibera sul Piano Casa e per noi sarà l'occasione per affrontare una vera e propria emergenza", ha detto Alessandro Verri, capogruppo della Lega a palazzo Marino. "Dopo anni di menefreghismo la Giunta ha capito che a Milano esiste un problema legato alle case - ha chiosato il leghista -. Il sindaco ha recentemente dichiarato di voler mettere ulteriori regolamentazioni sugli affitti brevi. Benvenga che si voglia occupare del tema ma invece di rilasciare soltanto delle dichiarazioni, venga in aula questa settimana a confrontarsi con tutto il Consiglio Comunale. Perfino un suo beniamino come l'influencer Tommaso Zorzi ha capito l'errore fatto nel votare il primo cittadino, dopo le sue esternazioni. Non possiamo far calare ancora una volta delle decisioni dall'alto che vanno a colpire anche chi con la fatica di una vita è riuscito a fare un investimento nel mattone. Giusto quindi porre delle regole ma prima, come dovrebbe essere nelle democrazie, si confronti con i rappresentanti dei cittadini."