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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Sanità in Lombardia, polemiche sulle liste d'attesa e la sperimentazione

Il Pd fa un'indagine su alcune strutture che hanno avuto accesso ai fondi per la sperimentazione. L'assessore: "Metodo sbagliato"

E' in corso in Lombardia una sperimentazione (1 settembre - 31 dicembre) sul taglio delle liste d'attesa nella sanità, per le analisi e le visite specialistiche maggiormente problematiche in questa parte dell'anno. La giunta Maroni ha stanziato 25 milioni che, secondo il Partito democratico, "sono stati riconosciuti solo alle strutture con una previsione di spesa che sfora il 105% del budget", mentre solo un quarto delle risorse è andato a strutture pubbliche e ben cinque Asl (Monza, Como, Lecco, Lodi e Milano 2) non hanno partecipato perché non avrebbero avuto i requisiti.

Il Pd ha svolto una indagine sui tempi d'attesa in alcune strutture che hanno aderito al bando per i fondi. Ecco i risultati comunicati: da 60 giorni (Curie) a 124 giorni (San Raffaele) per una risonanza magnetica della colonna. Da 80 giorni (San Carlo) a 120 giorni (San Paolo) per una risonanza magnetica al cervello. 70 giorni (Niguarda, San Carlo, Policlinico) o 240 giorni (Tumori) per un'ecografia mammaria bilaterale. 80 giorni (Don Gnocchi) o 300 giorni (San Raffaele) per una prima visita in vista di una riabilitazione.

Indagine costruita in modo sbagliato per l'assessore Mario Mantovani: "Non è possibile concentrarsi su alcuni presidi", ha detto. "In Lombardia i pazienti possono scegliere gli ospedali a cui rivolgersi. Il tempo d'attesa va misurato rispetto alle possibilità nel complesso". Come a dire, per il paziente è importante che una certa prestazione avvenga in breve tempo, non importa dove.

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