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Il consigliere interista di +Europa agli ultras dopo la lettera sul razzismo: "Incontriamoci"

Usuelli scrive agli ultras: "Nel 2019 ululare a un giocatore di colore per me è razzismo. Venite a spiegarci il vostro punto di vista, facciamo un convegno insieme"

Il poitico chiama a raccolta la curva Nord dell'Inter per discutere «laicamente» di stadi e razzismo. Il protagonista è Michele Usuelli, consigliere regionale di +Europa e di salda fede interista, dopo la lettera degli ultras nerazzurri al calciatore Romelu Lukaku, belga con origini congolesi, bersagliato dai fischi e dagli ululati alla Sardegna Arena in occasione di Cagliari-Inter.

L'attaccante nerazzurro aveva reagito duramente per il trattamento riservatogli dai tifosi sardi; e, un po' inaspettatamente, gli ultras interisti gli avevano scritto una lettera aperta invitandolo a non prendere per razzista l'atteggiamento ricevuto a Cagliari, ma come una forma di «rispetto» e di «timore». Gli ultras della Nord avevano anche scritto che «i tifosi agiscono in modo differente negli stadi e nella vita reale», aggiungendo che «quando dichiari che il razzismo va combattuto (negli stadi, n.d.r), non fai altro che incentivare la repressione di tutti i tifosi inclusi i tuoi». Dal secondo verde, del resto, arrivano talvolta gli stessi fischi e ululati e gli ultras nerazzurri lo ammettono candidamente: «Anche noi abbiamo usato certi modi contro i giocatori avversari in passato e probabilmente lo faremo in futuro».

La lettera degli ultras non poteva non sorprendere un esponente politico di tradizione radicale, dunque fermamente antirazzista, ma anche aperto al dialogo senza pregiudizi con chiunque. Usuelli, assiduo frequentatore dello stadio e per tanti anni anche della curva («ora sono in primo verde, così se quello che sto per dire non vi piace sapete dove trovarmi», scherza), ha deciso di affrontare di petto la questione con i "suoi" ultras e provocare il dibattito con alcune domande chiare: «Fino a che punto lo sfottò è volgare, pesante ma tollerabile, e quando inizia ad essere discriminatorio e razzista?», chiede: «Esiste un limite per voi?».

La proposta: "Discutiamo di razzismo e tifo"

Nessun moralismo, chiarisce l'esponente di +Europa: «Ma credo che insultare un giocatore di colore con il verso della scimmia nel 2019 non sia accettabile. Voi la vedete diversamente, allora vi invito a venire a spiegarmi le ragioni. Organizziamo insieme un convegno discutendo con capi ultras, studiosi, avvocati e rappresentanti delle forze dell'ordine. Un'occasione per far conoscere il mondo ultras senza perbenismi o pregiudizi».

E agli ultras che nella lettera a Lukaku avevano scritto che «l'Italia non è come altri Paesi europei dove il razzismo è un vero problema» arriva la replica di Barbara Bonvicini, presidente di Radicali Italiani: «Nessun Paese è razzista o non razzista, ma in ogni Paese si verificano episodi di razzismo. Da giugno a ottobre 2018 sono stati documentati 69 casi in Italia. Confrontarsi su questi dati è il modo migliore per discutere del problema senza minimizzarlo».

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