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Elezioni comunali 2016, Majorino: “Vorrei un assessore gay”. Anzi no

Il candidato alle primarie del centrosinistra annuncia che vorrebbe in giunta un esponente gay. Poi fa retromarcia. Anche se Facebook lo "inchioda"

Voleva, vuole, una Milano “coraggiosa”. Una Milano in prima linea, in Italia, nella battaglia per il riconoscimento dei diritti di tutti gli omosessuali. E non ha avuto paura a dirlo, salvo poi “ripensarci” - almeno in parte - e fare retromarcia (vedi anche: Majorino minacciato di morte per il suo impegno pro moschea). 

Fa discutere l’annuncio di Pierfrancesco Majorinocandidato alle primarie del centrosinistra per le prossime elezioni comunali, che ha auspicato la presenza di un assessore gay nella sua ipotetica giunta. 

L’attuale assessore alle politiche sociali, che sfiderà Giuseppe Sala e Francesca Balzani alle primarie, aveva affidato il suo pensiero a Facebook. Ore 18.46 di domenica 3 gennaio, sul profilo social di Majorino compaiono i “buoni propositi” del nuovo anno. “In un Paese medioevale in cui la Legge (moderatissima) sulle Unioni civili prosegue il suo cammino stentato a Milano dobbiamo andare avanti con coraggio. Abbiamo dato vita al Registro, alla Casa dei diritti, alle iniziative antidiscriminazioni e a tanto altro. Ora - l’annuncio di Majorino - dobbiamo fare ancora di più e per questo vorrei nella mia Giunta un assessore espressione diretta del movimento Lgbt, una persona omosessuale (uomo o donna che sia) capace di raccontare la propria e la nostra idea di città anche a partire dalla propria biografia, dalla propria fatica, dalle proprie lotte”.

majorino primo post-2

Un’idea personale, un auspicio rispettabile che rispecchia in pieno i principi e le idee di Majorino. Che, però, dopo poche ore fa un piccolo passo indietro. Ore 22.12, sempre su Facebook, il candidato del centrosinistra scrive: “Mi fa piacere che si sia aperta una discussione sul tema dell'assessore che rappresenti il punto di vista maturato nei movimenti Lgbt. Attenzione - sottolinea l’assessore - non ho mai scritto che voglio "l'assessore gay". Una sorta di nuova "quota". La questione ovviamente non riguarda l'orientamento sessuale "punto". Riguarda l'appartenenza a una comunità che si batte per i propri diritti (e quindi deve farlo..). In un Paese che li calpesta ed offende ( e dove servono tanti che fanno della questione una priorità politica assoluta, a prescindere dal loro orientamento sessuale)”.

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Nonostante il “attenzione , non l’ho mai detto”, a “incastrare” Majorino ci ha pensato, però, proprio il suo profilo Facebook. Nulla di grave, evidentemente, ma una piccola scivolata sulla strada che porterà a Palazzo Marino.

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