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Giovedì, 21 Settembre 2023
Politica

Uno dei ragazzi evasi dal Beccaria accompagnato in questura da Majorino

Il candidato alla presidenza della Lombardia ha aiutato una signora nell'opera di convincimento che, alla fine, lo ha portato a consegnarsi

C'è anche il candidato alla presidenza della Lombardia del centro sinistra, Pierfrancesco Majorino dietro al ritorno del quinto dei sette ragazzi evasi dal Beccaria il giorno di Natale, di cui gli ultimi due presi il 29 dicembre a Triuggio (Mb).

Il giovane, un 19enne originario del Pavese e residente nel Comasco, aveva già pensato di costituirsi, ma aveva ancora molti dubbi. Una signora, sua conoscente, ha iniziato una lunga opera di convincimento e a un certo punto, su consiglio di alcuni amici, ha pensato di rivolgersi proprio a Majorino chiedendogli di fare da mediatore.

L'europarlamentare ha dato la sua disponibilità e intorno alle 19 di mercoledì 28 dicembre è andato in questura per spiegare la situazione ai poliziotti. Poco dopo è arrivato il ragazzo in compagnia della signora, che a quel punto, convinto, si è consegnato. Arrestato per evasione, il 19enne verrà processato per direttissima.

"Io ho fatto una cosa piccolissima - ha detto Majorino nel pomeriggio di giovedì 29 dicembre, a margine della conferenza con il consigliere regionale Michele Usuelli -. Ho semplicemente messo in contatto con la questura una signora, che a sua volta conosceva uno dei ragazzi, il quale voleva costituirsi. Ho fatto quello che avrebbero fatto tutti. Resta invece molto pesante, di fronte a noi, il contesto carcerario. Questo vale al Beccaria come anche in altri istututi, soggetti a sovraffollamento e malfunzionamenti. Tutte le istituzioni devono impegnarsi per far sì che luoghi del genere siano dignitosi e che le operatrici, gli operatori e gli agenti che vi intervengono siano totalmente sostenuti".

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