rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

25 Aprile, corteo in centro: contestazioni alla Brigata Ebraica e aggressioni

Picchiato un cooperante che aveva una bandiera ucraina. E al termine del corteo i Radicali sono stati presi di mira da giovani dei centri sociali

Grande partecipazione alla manifestazione nelle vie del centro storico per il 73esimo anniversario della Liberazione, terminata con i comizi istituzionali: hanno parlato tra gli altri il sindaco di Milano Giuseppe Sala, la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso, il presidente di Libera don Luigi Ciotti e la presidente nazionale dell'Anpi Carla Nespolo. E' stato inoltre proiettato un discorso di Liliana Segre, neo senatrice a vita e testimone milanese dell'Olocausto.

25 aprile: il corteo per le vie di Milano (M. Melley)

Tensioni si sono registrate in piazza San Babila al passaggio della Brigata Ebraica (con cui sfilano abitualmente anche i Radicali) e dello spezzone con le associazioni degli ex deportati e internati nei campi di concentramento nazisti. Le proteste sono partite, come tutti gli anni, da attivisti contro "l'occupazione" della Palestina. All'indirizzo delle persone in quegli spezzoni di corteo sono stati indirizzati slogan e insulti, come "Israele Stato assassino" e "fuori i fascisti dal corteo". Altre contestazioni della stessa matrice, ma in misura minore, in piazza della Scala.

Il Partito Democratico ha "aperto" il suo spezzone con lo stesso striscione del 2017, "Noi patrioti europei", ma stavolta senza le bandiere blu dell'Unione Europea: invece ogni circolo del Pd ha "adottato" un partigiano di cui ha portato il cartello con l'effige.

"Oggi occorre una nuova resistenza per una nuova stagione democratica, e questa resistenza può partire da Milano": queste le parole del sindaco Sala dal palco di piazza del Duomo. "Nazismo e fascismo non sono opinioni", ha aggiunto, "ma crimini contro l'umanità". E poi: "La democrazia è una scelta da confermare giorno dopo giorno. Milano continua a essere il posto più giusto per dare vita a questa missione: accoglienza e apertura sono fondamentali per generare una società buona". 

Bandiera ucraina, picchiato 

Poco prima che partisse il corteo, in corso Venezia, alcune persone poi identificate dalla Digos hanno aggredito F.P., cittadino italiano imprenditore e cooperante, presidente dell'Associazione Italia Ucraina Maidan, che aveva con sé una bandiera ucraina, Paese che conta diverse decine di migliaia di persone in Lombardia e che, nella Seconda Guerra Mondiale, ha subìto l'occupazione nazista e le deportazioni degli ebrei.

L'aggressione, secondo quanto viene riferito, è stata perpetrata a calci. La bandiera ucraina è stata strappata ed è stata anche sottratta una medaglia. L'intervento delle forze dell'ordine ha evitato il peggio e, successivamente, l'uomo ha continuato il corteo in un punto più avanzato.

Radicali aggrediti in piazza del Duomo

Tensione anche al termine del corteo, dopo le cinque di pomeriggio quando un piccolo gruppo di militanti radicali e di +Europa (tra cui l'assessore alla partecipazione Lorenzo Lipparini) è stato affrontato da antagonisti riconducibili ai centri sociali. Quando la maggior parte dei Radicali si era già allontanata, alcuni giovani si sono avvicinati e hanno riconosciuto (tra le bandiere ormai arrotolate) quella di Israele. Hanno iniziato ad affermare che "la loro vista non poteva sopportare quella presenza" e intanto crescevano nel numero e pronunciavano frasi minacciose, tra cui "se siete ancora qui è solo perché c'è la Digos che sorveglia".

Appena sono iniziate le spinte, la polizia è intervenuta evitando il peggio. "Atteggiamenti di questo genere sono l'esatto contrario dei valori di tolleranza e democrazia che dovrebbero unire tutti nelle celebrazioni di oggi", ha commentato poi Lipparini.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

25 Aprile, corteo in centro: contestazioni alla Brigata Ebraica e aggressioni

MilanoToday è in caricamento