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Politica Duomo / Piazza della Scala

La manifestazione pro Draghi: 200 persone in piazza Scala

La manifestazione è stata organizzata da Italia Viva, Azione, +Europa. Fratelli d'Italia ha manifestato davanti alla Prefettura. Anche la comunità ucraina di Milano presente

Sono più di 200 i cittadini che si sono riuniti in piazza della Scala per chiedere al premier Mario Draghi di rimanere alla guida del governo. Alla manifestazione, promossa dall’associazione per l’Italia con l’Europa, erano presenti anche i simboli di Italia Viva, Azione, +Europa e una delegazione della comunità ucraina milanese. 

"L'idea (della manifestazione, ndr) è nata in un bar venerdì mattina all'indomani della scelta folle e dissennata di disarcionare Draghi dal governo - ha spiegato Marco Ghetti, presidente di per l'Italia con l'Europa -. Un gruppo di amici che segue la politica e fa attività associativa si è detto che bisogna fare qualcosa. È nato così un tam-tam sempre più vasto fino a coinvolgere le forze politiche, che ci hanno aiutato attivamente e dato una grossa mano, rendendo possibile portare tanta gente in questa piazza. È venuta così fuori una risposta degna di Milano, unitaria, in risposta della situazione folle in cui ci troviamo, che speriamo si risolva con la continuazione del governo Draghi". 

Secondo Ghetti in piazza è scesa "l’Italia che lavora e ha bisogno di essere governata da una mano salda come quella di Draghi. Rivolgiamo un appello al Parlamento e ai politici perché confermino il percorso del governo Draghi, importante per gli italiani e per il bene della società civile, dell’economia e della nostra gente. Senza Draghi è come se si togliesse la corrente improvvisamente agli ospedali: si fermerebbe tutto, dal percorso di aiuti alle persone per il rincaro del costo della vita e delle bollette, al Pnrr, fino alle riforme sul digitale e la scuola. Sarebbe drammatico". 

"Oggi in piazza c’è l’Italia che lavora, quello che è successo in Parlamento va a danno di famiglie e imprese. Noi crediamo in un Draghi bis - ha detto il coordinatore milanese di Italia Viva Gianmaria Radice -. Il Pd, che ha il peso maggiore della coalizione, deve prendere una posizione chiara e netta, deve dire ‘voglio Draghi, costi quel che costi’. Abbiamo un problema reale: rischiamo di non portare a casa la terza tranche del Pnrr e la Finanziaria. Andare al voto sarebbe una sconfitta per tutti". 

"Vogliamo esprimere solidarietà a Draghi perché porti avanti l’agenda di governo - ha affermato Paolo Costanzo, coordinatore di +Europa Milano - A settembre ci saranno appuntamenti importanti, non possiamo permetterci l’esercizio provvisorio e di risultare inaffidabili di fronte all’Europa e al mondo. C’è la guerra, siamo nel picco del Covid, c’è il caro energia, sono tante le emergenze, che non valgono nulla per i partiti i cui interessi personali mettono in discussione Draghi - ha sottolineato Michele Usuelli, capogruppo di +Europa/Radicali in Consiglio regionale -. Oggi noi siamo in piazza con i cittadini e difendiamo Draghi, vogliamo essere vicini a lui". 

"Draghi è l’ultima speranza dell’Italia e dell’Europa - ha commentato Andrea Liberti, segretario cittadino di Azione -. Andare al voto ora non è solo una sconfitta ma sarebbe estremamente pericoloso, rischiamo di perdere la terza tranche del Pnrr. Draghi è la personalità politica più rilevante in Europa".

In piazza della Scala era presente anche una rappresentanza della comunità ucraina milanese. Gli ucraini hanno mostrato cartelli con le foto di Draghi insieme al presidente Volodymir Zelensky e, a fianco, la foto di Putin con Salvini e Conte, con la scritta "On the Freedom side, Spot the difference. Ukrainians are clamoring for #Draghiresta" ("Dalla parte della libertà, trova la differenza. Gli ucraini chiedono a gran voce #Draghiresta").

Fratelli d'Italia: "Elezioni subito"

"Elezioni subito, dobbiamo tornare alle urne". Lo hanno chiesto una cinquantina di militanti di Fratelli d'Italia che nel tardo pomeriggio si sono riuniti in corso Monforte, nei pressi della prefettura. Tra i presenti la coordinatrice lombarda del partito Daniela Santanchè, il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa e l’assessore regionale alla sicurezza Riccardo De Corato. 

"Fratelli d’Italia sin da quando aveva il 4 per cento nei sondaggi ha chiesto di tornare a votare perché sa che il miglior governo possibile è quello scelto dai cittadini che votano i programmi dei partiti - ha detto Ignazio La Russa -. Draghi si è dimesso perché ha capito che questo governo, che è riuscito a tenere insieme in qualche modo, ormai ha finito di servire gli italiani. E allora, a maggior ragione, noi diciamo: quelli che non vogliono andare a votare, che hanno il terrore delle elezioni oggi come a scadenza, sono coloro che non amano la libertà, la democrazia e che pensano soltanto alle loro poltrone".

L’assessore regionale alla Sicurezza De Corato ha criticato, invece, il primo cittadino Giuseppe Sala per la sottoscrizione della lettera dei sindaci a sostegno di Draghi. "Non accettiamo lezioni di democrazia da un sindaco che vuole insegnare a noi le regole del gioco. Quando si chiede ai cittadini di votare e di votare secondo le regole stabilite dal Parlamento, sono atti di democrazia previsti nella Costituzione: è vergognoso che dei sindaci eletti da poco più del 22 per cento dei cittadini, come nel caso di Sala, spieghino a noi le regole della democrazia".

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