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Politica Duomo / Piazza della Scala

Unioni civili, decine di migliaia alla manifestazione "Svegliatitalia"

Piazza Scala gremita. Pisapia: "Il Paese non è con chi accende le luci per spegnere i diritti". La replica di Maroni: "Andiamo per la nostra strada"

«Il Paese non è con chi accende le luci per spegnere i diritti». Così Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, prende la parola in piazza della Scala, gremita all'inverosimile sabato pomeriggio per la manifestazione #svegliatitalia, in decine di piazze, a sostegno del disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili anche per persone dello stesso sesso, e contro il Family Day organizzato a Roma per il 30 gennaio. Ma anche contro la decisione della giunta regionale lombarda di aderire al Family Day stesso, inviando una delegazione a Roma e accendendo, fin dalla sera del 22 gennaio, le luci del Pirellone con la scritta "Family Day".

Per inciso, la decisione della giunta regionale si è rivelata un autogol mediatico, perché sui social network sono state create immagini con il Pirellone "illuminato" da scritte fittizie di ogni genere, con la consueta ironia che caratterizza le reazioni sul web.

Organizzato come un flash mob, la manifestazione in piazza della Scala ha avuto il suo "clou" con il suono delle sveglie. Alla manifestazione - organizzata insieme ad un 'tweet bombing' da diverse associazioni - hanno partecipato i candidati alle elezioni primarie di centrosinistra: Giuseppe Sala («sono vicino ai tanti che attendono da troppo tempo il riconoscimento dei loro giusti diritti»), Francesca Balzani («la luce del Pirellone dovrebbe essere usata per diffondere messaggi inclusivi e non provocazioni di parte») e Pierfrancesco Majorino («siamo un Paese medievale che ancora si pone il problema se approvare o meno una legge moderata come quella in discussione»). Presente anche un'altra candidata a sindaco: Patrizia Bedori dei 5 Stelle.

Manifestazione "Svegliatitalia"

«Odio e intolleranza verso chi ha opinioni diverse dalle loro», aveva commentato il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, nella mattinata di sabato, in risposta all'ironia del web sulla scritta al Pirellone. «Andiamo avanti per la nostra strada, che è quella giusta: riconoscere i diritti di tutti ma tutelare la famiglia naturale garantendole quei diritti che la Costituzione stabilisce».

E alle 18.30 di sabato 23 è previsto un altro flash mob: chi vorrà, potrà andare a baciarsi sotto il Pirellone (che, ricordiamo, è la sede del consiglio e non della giunta regionale) e quindi sotto la scritta "Family Day".

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