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Maran, l'assessore che ha rifiutato la corruzione: "E' la normalità, ora di nuovo al lavoro"

Plauso all'assessore milanese all'urbanistica da migliaia di cittadini e anche dalle altre forze politiche

«Mi fa molto piacere che sia chiaro a chiunque entri nel mio ufficio che non vi è spazio alcuno per proposte improprie». Così Pierfrancesco Maran, assessore del Pd all'urbanistica a Milano, commenta su Facebook la notizia politica del giorno, almeno a Milano: dalle carte dell'inchiesta sullo stadio della Roma è emerso che l'imprenditore Luca Parnasi, arrestato con altre otto persone, aveva cercato di "avvicinare" il titolare dell'urbanistica meneghino in vista della costruzione del nuovo stadio del Milan, ricevendo un secco "no".

L'inchiesta: nove arresti per lo stadio della Roma

Sono i collaboratori di Parnasi a "certificarlo" in una intercettazione trascritta dal gip di Roma Maria Pia Tommaselli nell'ordinanza di custodia cautelare. «Lì è davvero un altro mondo», spiega uno di loro ad un'altra. In quell'espressione, «un altro mondo», c'è il totale fallimento del tentativo di "adescare" l'assessore milanese.

«Ho apprezzato i messaggi che mi sono arrivati da tante persone che grazie a questa notizia hanno ritrovato o confermato la loro fiducia nella politica», argomenta ora Maran su Facebook: «Ci tengo a dire che questa però è e deve'ssere la normalità. Non solo per me, ma per tutta la giunta di cui faccio parte, ed è la normalità per la gran parte di coloro che si impegnano nelle istituzioni mossi da passione e voglia di cambiare le cose».

«Capirete - conclude - quindi che anziché di questa vicenda voglia tornare subito a dedicarmi al mio impegno quotidiano di assessore perché c'è una cosa a cui tengo sopra a tutto: ci si può occupare di cose delicate come l'urbanistica, i cantieri, gli appalti, rimanendo se stessi con i propri valori».

Dalle carte emerge che i collaboratori di Parnasi avessero provato a offrire a Maran un appartamento. Uno di loro riferisce all'altra la risposta dell'assessore: «"Amico mio no. Cioè qua funziona così, qua se tu mi dici che la cosa la riesci a fare è perché la puoi fare, a me non prendi per il culo"». E ancora: «"Io - la risposta di Maran dopo il tentativo di corruzione - non voglio prendere per il culo chi mi ha votato"».

Una «figura» come «i romani dei film, quelli che vanno a Milano», commentano i collaboratori di Parnasi tra loro. Non come Totò, che era «impreparato». «Noi ci siamo andati a provare. Lì si mettono a ridere. Lì è proprio un altro mondo».

Tante le reazioni alla notizia: moltissimi milanesi "comuni" hanno scritto all'assessore complimentandosi con lui. Per quella che - come ha notato giustamente Maran - dovrebbe essere la normalità. Una normalità che però fa comunque piacere conoscere e riconoscere. Si è espresso anche il sindaco Giuseppe Sala, specificando che non c'è stata alcuna offerta concreta di corruzione: Maran ha stoppato sul nascere il tentativo. «In ogni caso i miei assessori sanno che, di fronte a cose del genere, la prima cosa che devono fare è venire a parlarne con me», ha aggiunto il sindaco.

Un plauso è arrivato anche da altre forze politiche. «A Maran va un grande applauso e un ringraziamento da parte non solo mia, ma di tutta la città e dell'intera classe politica che fa politica per passione», commenta Alessandro De Chirico di Forza Italia, che però va anche oltre e si chiede perché l'assessore non abbia denunciato il tentativo di avvicinamento.

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