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Marò e pena di morte, Pisapia diserta il ricevimento per la festa dell'India

Il sindaco di Milano come il presidente della provincia di Monza Dario Allevi, ma con un comunicato neutro ("Impegni pregressi"). Evidente l'imbarazzo: i Marò rischiano la pena capitale

Il motivo ufficiale è neutro: "Impegni pregressi". Ma l'assenza di Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, al ricevimento per la giornata nazionale della Repubblica dell'India previsto per il 24 gennaio a Palazzo Clerici, pesa. La delicata situazione dei due Marò italiani, che secondo le ultimissime notizie rischiano la pena di morte in base al codice militare indiano (se verranno considerati alla stregua di terroristi) e per i quali non sono ancora stati formulati i capi d'accusa, sta creando un caso politico internazionale che si riflette inevitabilmente anche a livello locale.

Il rischio della pena di morte allarga il fronte della protesta, finora quasi esclusivamente limitato al centrodestra e a Fratelli d'Italia. E così a Dario Allevi, presidente della provincia di Monza e Brianza ed esponente di Fdi che aveva già annunciato di non partecipare al ricevimento ("Cosa dovrei festeggiare mentre i nostri ragazzi rischiano la pena di morte?"), si aggiunge ora Giuliano Pisapia, seppure con un comunicato apparentemente più neutro. E' però evidente l'imbarazzo del sindaco di Milano, esponente di sinistra e da sempre impegnato proprio nella battaglia contro la pena di morte nel mondo.

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