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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Sindacati Trivulzio, la proposta choc: «Chiudere Martinitt e Stelline, troppi costi»

La proposta per ridurre il "peso" sul bilancio, indebitato, del Pio Albergo Trivulzio. I medici non ci stanno: «Per noi è deontologicamente inaccettabile»

I martinitt e le stelline (stellinn) sono i ragazzi e le ragazze orfani. La loro storia affonda nel sedicesimo secolo, quando il duca Francesco II propone a San Girolamo Emiliani, veneziano, di riunire gli orfani in un palazzo sede dell'allora oratorio di San Martino (oggi è via Manzoni), da cui "martinitt". I martinitt cambiano sede più volte (storica quella di San Pietro in Gessate) fino a via Pitteri, dove si trovano tuttora. Le ragazze prendono il soprannome, invece, dal monastero delle monache di Santa Maria della Stella, in corso Magenta: l'edificio si chiama ora Palazzo delle Stelline. 

Attualmente, Martinitt e Stelline sono istituti strutturati in varie sedi in tutta la città, calibrate per accogliere fino a dieci ospiti ciascuna, oltre ai due pensionati (maschile e femminile) per maggiorenni, rispettivamente con diciotto e sei posti. La loro storia si interseca con quella di Milano: Martinitt e Stelline sono i simboli della città che accoglie, che ha un grande cuore, e i milanesi sono sempre stati affezionati ai due istituti, agli orfanelli e alle orfanelle. La città di Milano ha nutrito sempre un affetto speciale per queste istituzioni: lo si evince non solo dai mille aneddoti, ma anche dalle ricche elargizioni in denaro che Martinitt e Stelline ricevevano; e con cui garantivano alloggio, vitto e istruzione a tutti gli ospiti.

Resiste ancora la "banda Martinitt", pensata per offrire agli orfanelli anche un'educazione musicale, anche se dal 1990 non è più formata dagli ospiti dell'istituto bensì da studenti e diplomati del Conservatorio e dei Licei musicali di Milano.

E orfani ed orfane imparavano, soprattutto, un mestiere. Le bambine, uscite dall'istituto, trovavano impiego soprattutto come maestre o per fare servizi nelle case dei milanesi benestanti; i ragazzi, invece, ricevevano una solida formazione professionale. E alcuni di loro sono diventati poi famosi: l'imprenditore del ciclismo Edoardo Bianchi, l'editore Angelo Rizzoli, il fondatore di Luxottica Leonardo Del Vecchio, anche il capo dei vigili di Milano Antonio Barbato è uno di loro. 

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