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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Milano non si dichiara contraria alla maternità surrogata: stoppato il tentativo di Fdi

Non passa in consiglio comunale l'ordine del giorno di Fratelli d'Italia con cui si è cercato di far dichiarare il Comune di Milano contrario alla gestazione per altri anche fuori dai confini nazionali. La Legge 40 ora la vieta in territorio italiano

Respinto dal consiglio comunale di Milano il tentativo di Fratelli d'Italia di far dichiarare l'istituzione milanese contraria alla gestazione per altri, la cosiddetta maternità surrogata, vietata in Italia (dalla Legge 40/2004) ma permessa all'estero. Fratelli d'Italia vorrebbe modificare in Parlamento la disciplina per trasformarlo in 'reato universale', ovvero perseguibile ovunque sia stato commesso. Oggi, invece, una coppia italiana può legittimamente utilizzare la maternità surrogata all'estero.

Fdi aveva presentato un ordine del giorno. Se fosse stato approvato, il Comune di Milano si sarebbe dichiarato contrario "allo sfruttamento e alla commercializzazione di fatto di donne e bambini", nonché disposto a sostenere proposte di legge per rendere appunto universale il reato se commesso da cittadini residenti in Italia, anche se commesso all'estero. 

In autunno si era diffusa la notizia di una imminente 'fiera della maternità surrogata' a Milano, dopo un'analoga manifestazione a Parigi. Il sindaco Beppe Sala affermò che non avrebbe mai dato il patrocinio e l'evento fu annullato dagli organizzatori. Da quell'episodio, la compagine milanese di Fratelli d'Italia ha preso spunto per la mozione. "Abbiamo sentito la necessità di chiedere una presa di posizione chiara contro quello che è e resta un reato e uno sfruttamento intollerabile", commenta la consigliera di Fdi Chiara Valcepina.

L'esponente del partito di Giorgia Meloni afferma poi che "le istituzioni hanno il dovere di dare messaggi chiari, andando oltre le proprie posizioni ideologiche" e aggiunge che "contrastare la maternità surrogata significa promuovere un principio di civiltà e il rispetto dei diritti umani". E Andrea Mascaretti, capogruppo di Fdi, parla di "politica dello struzzo fatta dalla sinistra che, di fronte alla possibilità di condannare la pratica, ha votato contro la proposta".

Il dibattito

Durante il dibattito, l'assessora Gaia Romani (Pd) ha espresso il parere contrario della giunta ad approvare questo ordine del giorno rendendosi però disponibile ad approfondire i contenuti punto per punto "per arrivare a un testo condiviso". "Non ho nessuna remora ad esprimere contrarietà alla maternità surrogata", ha affermato Roberta Osculati, consigliera del Pd, "e sono favorevole a condannare, come ha fatto il Parlamento europeo, la pratica in quanto implica sfruttamento riproduttivo. Ma si chiede un sostegno ad una proposta di legge che, personalmente, non conosco nei particolari, per cui non me la sento di dare un sostegno generico e una delega in bianco".

Daniele Nahum (Pd) si è dichiarato invece contrario alla mozione "per ragioni opposte a quelle della collega Osculati". Per Matteo Forte (Milano Popolare), infine, "in tutti questi anni si è utilizzato l'ufficio anagrafe per dare pubblicità alla maternità surrogata, che secondo la Legge 40 è un reato e non si può pubblicizzare".

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