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Milleproroghe, inammissibili emendamenti su Expo: Castelli preoccupato

Il viceministro delle Infrastrutture Roberto Castelli ha espresso perplessità sull'inammissibilità degli emendamenti al decreto milleproroghe riguardanti l'Expo di Milano. Il documento è in discussione a Palazzo Madama. Gli emendamenti erano un vero e proprio commissariamento ha ribattuto la senatrice del Pd Marilena Adamo

I tre emendamenti su Expo presentati da Pdl e Lega Nord al decreto milleproroghe sono stati giudicati inammissibili e il viceministro delle Infrastrutture Roberto Castelli ha espresso, in merito, forte preoccupazione. Il documento è in questi giorni in discussione a Palazzo Madama e su Expo è già stato sollevata più di una perplessità. “Se le questioni che affrontavano non saranno risolte dal Parlamento "Milano avrà delle difficoltà", ha detto Castelli.

I tre emendamenti non passati prevedono che i fondi versati dallo Stato non vadano su un conto della società di gestione ma siano versati su un conto alla Tesoreria dello Stato. La So.Ge. società di gestione di Expo di cui è amministratore Lucio Stanca, avrebbe comunque la possibilità di usare il 10% di queste risorse per le spese generali e di potersi “appoggiare” per necessità di strutture e di personale agli enti pubblici (e agli enti fieristici) coinvolti.
  Gli emendamenti sono stati proposti da Andrea Malan (Pdl) e Massimo Garavaglia (Lega Nord)  

Per la senatrice del Pd, Marilena Adamo, se gli emendamenti fossero stati inseriti si sarebbe rischiato un vero e proprio commissariamento dell'Esposizione e la possibilità di affidare le funzioni della società di gestione direttamente a Fiera Milano che non è tenuta alle stesse regole degli enti pubblici ad esempio sugli appalti.

Lucio Stanca, invece, appoggia Castelli: “Mi associo alla preoccupazione del viceministro espressa in merito all'inammissibilità degli emendamenti riguardanti l'Expo. Sono emendamenti finalizzati a dare efficacia operativa ad aspetti rilevanti dell'Expo di Milano e che dovranno trovare attenzione da parte del Parlamento in altri provvedimenti”.

Ma i problemi di Expo 2015 non devono essere inseriti nel decreto milleproproghe, che “non può diventare un omnibus su cui si imbarca tutto”, ha sottolineato il presidente della commissione Affari Costituzionali Carlo Vizzini, rispondendo a Castelli. “Ci sono altre strade e vanno attivate con urgenza perché l'Expo è importante non solo per Milano ma per l'intero Paese” ha concluso Vizzini.


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