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Expo, la procura generale: "Da Sala danno di particolare gravità, c'erano i tempi per la gara"

Secondo i magistrati l'effettivo della fornitura "era di gran lunga inferiore" a quella pagata

Giuseppe Sala insieme all'ex manager Angelo Paris avrebbe causato un "danno di particolare gravità" a Expo con l'affidamento diretto alla Mantovani della fornitura di 6mila alberi per l'evento, parte del capitolo "verde" dell'appalto per la piastra dei servizi. L'accusa è stata messa nera su bianco dalla procura generale di Milano nell'atto di chiusura delle indagini dove entrambi i manager sono accusati di concorso in abuso d'ufficio.

Secondo la pubblica accusa mancava il requisito dell'urgenza per l'affidamento dell'appalto senza gara. Stando a quanto ricostruito dai magistrati, Expo ha riconosciuto all'impresa un importo di 4.3 milioni di euro, quando "invece l'effettivo valore" di quella fornitura "era di gran lunga inferiore", tanto che il subappalto assegnato dalla Mantovani "all'Ati Zelari-Euroambiente aveva un costo inferiore a 1,7 milioni".

Sempre secondo l'accusa in questo modo Paris e Sala avrebbero procurato "intenzionalmente" alla Mantovani "l'ingiusto vantaggio patrimoniale pari alla differenza tra i due importi, dedotte le spese generali e l'utile d'impresa". Per questo l'abuso d'ufficio — reato che sarebbe stato commesso nel 2013 — è stato contestato "con l'aggravante del danno di particolare gravità".

La novità sul processo

Attualmente sono due filoni distinti, ma potrebbero essere riunite le inchieste con al centro l'appalto della piastra dei servizi di Expo. Il procedimento, aperto giovedì 13 dicembre con l'udienza preliminare, a carico di sette imputati, tra cui l'ex manager di Expo Angelo Paris e l'ex dg di Ilspa Antonio Rognoni, potrebbe essere unito a quello con la nuova accusa, per concorso in abuso d'ufficio per il verde della maxi gara d'appalto, contestata mercoledì all'ex manager Paris e al sindaco di Milano Giuseppe Sala.

Non solo. Ci potrebbe essere anche una riunione dei due filoni con il processo per falso che si aprirà per Sala il 20 febbraio. Si tratta dell'effetto del rinvio al 2 febbraio dell'udienza preliminare decisa dal gup Giovanna Campanile dopo che i sostituti procuratori generali Vincenzio Calia e Massimo Gaballo hanno presentato una richiesta di differimento dell'udienza.

Rinvio reso necessario anche perché l'avvocato di Paris, Luca Troyer, ha sollevato un difetto di notifica: per Paris dovrà essere rifatto l'atto di chiusura indagini.

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