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Pride 2018, la sfilata dell'onda arcobaleno per i diritti

#CiviliMaNonAbbastanza è lo slogan dell'edizione 2018. Il sindaco Sala in testa al corteo: "Solidarietà sempre, non solo un giorno"

200 mila persone per replicare la partecipazione del 2017. L'edizione di quest'anno della Pride Parade milanese è stata un succcesso annunciato. Partita alle tre del pomeriggio in Stazione Centrale, si è conclusa in Porta Venezia verso le sei, con gli interventi istituzionali dal palco (tra cui quello del sindaco Giuseppe Sala) e poi la musica, con la conduzione di Drusilla Foer e Fabio Marelli, Jo Squillo e il duo pop Benji & Fede. La giornata si concluderà con una "notte bianca" nella zona di piazza Oberdan.

Milano Pride 2018, il corteo (Foto Canta)

Il corteo è stato aperto dallo striscione #CiviliMaNonAbbastanza, motto dell'edizione 2018 del Pride, e dalle famiglie arcobaleno, recentemente bollate di "non esistere" dal neo ministro della famiglia Lorenzo Fontana (Lega). Esistono, invece, nei fatti, nella società, intorno e in mezzo alle altre. Ma Pride significa ironia più che polemica, e così ecco la bambola gonfiabile con il volto del ministro dell'interno Matteo Salvini, leader della Lega.

Milano Pride 2018: il video della sfilata

Sala: "Valori diversi dalla Regione"

Lo slogan #CiviliMaNonAbbastanza è stato scelto in seguito ad una ricerca di Accenture che colloca Milano al 54esimo posto tra 121 grandi città del mondo per "grado di apertura" al mondo Lgbt+. Un piazzamento ancora distante anni luce da città come San Francisco, Berlino, Barcellona, Amsterdam, Parigi, ma primo in Italia. Roma segue, infatti, di poco. Otto milanesi su dieci si dichiarano contrari a ogni tipo di discriminazione nei confronti dei gay ma poi, purtroppo, emergono dalla cronaca casi agghiaccianti come lo studente di San Donato Milanese insultato e sbeffeggiato per mesi per la sua omosessualità.

Il sindaco Sala ha richiamato l'esigenza di una solidarietà che deve essere presente ogni giorno. Oltre al Comune di Milano e alla Città Metropolitana, 35 Comuni del Milanese hanno concesso il patrocinio al Pride 2018 (alcuni governati dal centrodestra), ma non lo ha fatto Regione Lombardia. Al Pride hanno aderito tutti i partiti di centrosinistra e sinistra: Partito Democratico, +Europa con Emma Bonino, Socialisti, Liberi e Uguali, Verdi, Sinistra x Milano. Ma non solo: c'era, per esempio, Alessandro De Chirico, vice capogruppo di Forza italia ("da liberale sono convinto dell'importanza di riconoscere i diritti civili in uno Stato laico, senza distinzione di genere e orientamento sessuale. Troppo spesso a Milano si verificano ancora episodi di intolleranza"). 

E sono presenti, in via ufficiale, varie aziende, soprattutto hi-tech (Microsoft, Facebook, Google) ma non solo (Coca Cola, Allianz). Per due giorni, inoltre, il pennone della Torre Unicredit, a Porta Nuova, è illuminato con i colori arcobaleno. A dimostrazione che anche in Italia, nel mondo del lavoro, si consolida sempre di più un'apertura ai diritti Lgbt+.

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