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Sicurezza nelle stazioni, De Corato propone: "Militari anche a bordo dei treni"

La scelta potrebbe contribuire a migliorare il servizio di sicurezza eseguito dalla polfer

"A chi strumentalizza alcune scelte aziendali di Trenord, consiglio di rispondere a una domanda che pongo da troppo tempo: perché non è possibile impiegare i militari in servizio presso le stazioni anche a bordo dei treni?" Così l'assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e polizia locale, Riccardo De Corato in riferimento alla scelta di togliere le guardie giurate dai treni.

"Per oltre 2500 km di tratta ferroviaria - ha aggiunto De Corato - sono troppo pochi i circa 600 agenti di Polfer e le 60 guardie particolari giurate in servizio sulle
carrozze. I militari servono per sopperire all'esiguo numero degli operatori: dovrebbero non solo presidiare le stazioni, ma anche di salire a bordo dei treni ed effettuare servizio di sorveglianza". 

Le stazioni di FerrovieNord videosorvegliate

"Le 120 stazioni lombarde di Ferrovienord - ha spiegato l'assessore - sono tutte videosorvegliate e i maggiori problemi di sicurezza dipendono soprattutto dall'ambiente che le circonda. Trenord, tra l'altro, è stata la prima società italiana operante nel trasporto ferroviario a dotare spontaneamente i propri controllori di body-cam, dispositivo molto importante e fondamentale anche per dissuadere sbandati e delinquenti dal commettere atti di violenza". 

"In tema di videosorveglianza - ha concluso De Corato - i risultati sono davvero sotto gli occhi di tutti, per cui sarebbe meglio evitare chiacchiere sterili e formulare proposte serie".

La vicenda

C'era state alcune reazioni politiche riguardo il cambio di strategia sulla sicurezza a bordo dei treni di Trenord: fuori i vigilantes, dentro le telecamere. L'azienda regonale di trasporti non rinnoverà uno dei due contratti con cui è stato reclutato il personale adibito a sorvegliare i treni, e probabilmente nemmeno il secondo contratto in scadenza tra diversi mesi. 

Le guardie giurate in servizio a bordo treno sono oggi circa 60 e costano 53 mila euro ciascuno all'anno. Si sono visti a partire dal 2016, sull'onda emotiva di diverse aggressioni, la peggiore quella subita nel 2015 dal capotreno Carlo Di Napoli con un machete. Un episodio per il quale tre giovani salvadoregni appartenenti alla gang Ms13 sono stati condannati in Appello a 10, 12 e 14 anni di reclusione per tentato omicidio.

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