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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica via Cassinis

Rogoredo, Montezemolo (Italo): "Non ci mando mia figlia in treno di sera"

Il presidente di Italo, interpellato sulla situazione a Rogoredo durante un'audizione alla Camera, dà un giudizio tranciante

Anche Luca Cordero di Montezemolo è intervenuto sulla situazione di Rogoredo. Lo ha fatto in qualità di presidente di Italo, la compagnia ferroviaria privata dell'alta velocità i cui convogli, sulla direttrice Milano-Roma, fermano anche lì. Inevitabile il suo "interesse" in merito, dunque. 

Rogoredo, il bosco della droga

Montezemolo è stato sentito dalla commissione trasporti della Camera dei Deputati, nell'ambito dell'apertura del mercato di trasporto ferroviario. Ad un certo punto il presidente della commissione, il leghista milanese Alessandro Morelli, gli ha chiesto un'opinione sulla stazione di Rogoredo, specificando che "non è una bella cosa scendere lì, perché c'è una situazione molto grave in quella zona". E il presidente di Italo non si è fatto pregare, ma ha colto al volo l'assist.

Maxi blitz nel bosco della droga di Rogoredo

"La situazione è drammatica", ha affermato Montezemolo: "Se io dovessi mandare mia figlia di 15 anni in un treno che arriva a Rogoredo alle dieci di sera, non ce la mando". Il giudizio è tranciante. Montezemolo ha inquadrato la sua risposta parlando anche di Roma Tiburtina, dove subito dopo i lavori di ristrutturazione "mancava perfino il bar", e quindi nell'offerta di vitalità dentro le stazioni stesse, ma anche sulla condizione esterna, inserendo nel suo appunto anche Roma Termini e Milano Centrale.

Montezemolo ha anche specificato che non si tratta di un problema di guardie giurate private ma di interventi complessivi per migliorare le condizioni dentro e fuori le stazioni ferroviarie. La presenza del "bosco della droga" in via Sant'Arialdo è evidentemente il problema principale di Rogoredo. Un problema che, al momento, non vede molte contromisure. Il Comune ha chiesto al ministero dell'Interno l'apertura di un presidio di polizia ferroviaria, che non è ancora arrivato.

Procede, anche se ci vorrà del tempo, l'attività di recupero del boschetto da parte di Italia Nostra, ma come si sa lo spaccio si è in parte spostato verso i binari ferroviari, creando anche situazioni poco sicure per la vita delle persone che frequentano l'area. Intanto, secondo il sito "GeOverdose.it", sono sei dall'inizio del 2018 i morti a Milano per overdose da sostanze psicoattive. Quasi tutti riconducibili al bosco di Rogoredo.

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