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La polemica / Turbigo

Il sindaco che nega il monumento a un partigiano (ma dedica una via a un gerarca del fascismo)

Succede nel Milanese. Ed è polemica contro il primo cittadino, esponente di Fdi

No alla stele dedicata a un partigiano, sì a una stele o a un monumento nel 2025, a 80 anni dalla fine della guerra mondiale, "con cui ricordare tutte le persone morte durante la guerra civile", perché "bisogna andare oltre a certe divisioni". Succede a Turbigo, nel Milanese, e il virgolettato è del sindaco Fabrizio Allevi, di Fratelli d'Italia. Dichiarazioni (rese in consiglio comunale) che probabilmente scateneranno polemiche non solo locali, e che seguono di qualche giorno quelle dovute alle affermazioni del premier Giorgia Meloni (sulle Fosse Ardeatine) e del presidente del Senato Ignazio La Russa (su via Rasella), entrambi dello stesso partito di Allevi.

Il contendere era la proposta di posare una stele in ricordo di Leopoldo Gasparotto, figlio del futuro deputato dell'Assemblea costituente Luigi e comandante partigiano delle brigate di Giustizia e Libertà in alcune zone della Lombardia. Gasparotto fu arrestato a Milano nel 1944, torturato a San Vittore, condotto poi nel carcere di Verona e infine nel campo di Fossoli, nel Modenese, centro di raccolta dei detenuti politici destinati ai vari lager. A Fossoli Gasparotto venne ucciso nel mese di giugno del 1944.

La negazione della stele per Gasparotto e la contestuale proposta del sindaco di dedicare un monumento, nel 2025, a "tutte le persone morte durante la guerra civile" non è andata giù all'Anpi locale, così come ad alcuni consiglieri comunali di opposizione, come Claudio Spreafico di SiAmo Turbigo. Da alcuni anni, l'Anpi ha organizzato un percorso della memoria nella zona dell'Est Milanese, con steli nei luoghi in cui vi furono eventi tragici nella lotta partigiana. Diversi altri sindaci, ad esempio a Robecco sul Naviglio, a Cuggiono e a Magenta, hanno dato il via libera. La stele per Gasparotto avrebbe dovuto essere inserita in questo percorso, ma a Turbigo è arrivato il no del primo cittadino.

La via dedicata all'uomo del regime

Ma non è tutto, perché l'Anpi ricorda che Allevi ha deciso invece di dedicare una strada turbighese a Ezio Maria Gray, che negli anni della dittatura fascista fu presidente dell'Istituto Luce e sostenne le politiche razziali di Mussolini e, durante la Repubblica sociale italiana, diresse la "Gazzetta del popolo". Condannato a 20 anni per collaborazionismo col regime fascista, fu 'salvato' dalla cosiddetta Amnistia Togliatti. Partecipò alla fondazione del Movimento sociale italiano, di cui fu vicesegretario e parlamentare.

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