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Moratti: io, "un po' come la mamma" dell'Expo

Il sindaco Letizia Moratti ieri ha fatto il punto del lavoro della sua giunta in questi ultimi 3 anni. Fondamentale è stata la conquista dell'Expo come "accelerazione della città in una prospettiva internazionale". Lei che si sente "un po' come la mamma" di questo evento lo ritiene una sfida per una vita più giusta per tutti

Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, è intervenuta ieri pomeriggio alla seduta del consiglio comunale, per fare un resoconto del lavoro svolto dalla sua giunta in questi 3 anni, nonostante in aula fossero presenti più consiglieri dell’opposizione che della maggioranza stessa.

In un’ora circa, il sindaco ha letto un opuscolo stampato appositamente “per fare il punto sui risultati e sulle prospettive di lavoro, sapendo che molto è stato fatto, ma non tutto”. Innanzitutto ha illustrato la Milano “che non vuole essere diretta” trovata nel 2006, una città “che voleva tornare ad essere protagonista, voleva rinsaldare il proprio orgoglio”, in un momento decisivo per la propria evoluzione.

Un momento che ha visto la conquista dell’Expo “non un fine per la città, ma necessario per l’accelerazione della città in prospettiva internazionale”: la Moratti ha detto di sentirsi “un po’ come la mamma” di questo evento “che non presenterà la rassegna dei progressi tecnici, perché contribuirà alla sfida per una vita più giusta per tutti”, definendo poi Milano “una metropoli agricola” e ricordando che le risorse promesse dal governo arrivano, assicurando cosi un Expo di massimo livello.

Toccato anche il nodo Malpensa, per cui, “dopo l’abbandono dello scalo da parte di Alitalia, il comune avrebbe potuto chiedere aiuti, mentre invece si è preferito rinunciare ai dividendi, convertendoli in 1 miliardo circa di investimenti, e cercare nel mondo accordi con altre compagnie aeree: risultato, uno tra i pochi aeroporti a crescere nel 2009, in Italia e in Europa”.

La Moratti poi ha presentato un lungo elenco di cifre riguardanti la mobilità sostenibile: un - 6,8 % di traffico in Milano e un -14,4 % nell’area Ecopass, hanno permesso la diminuzione di polveri sottili e agenti inquinanti,assieme all’aumento delle tratte metropolitane e dei veicoli ATM, all’ introduzione di BikeSharing e Bus by Night, infine agli incentivi per sostituire automobili e taxi inquinanti. Risultati positivi, secondo il sindaco, anche per quanto riguarda il verde(migliaia di mq di verde in più oltre a 128.000 nuovi alberi), gli investimenti per il teleriscaldamento, la pulizia delle strade e dei graffiti, l’aumento degli sportelli per il cittadino, i bonus (1000) per le mamme che lavorano, i posti nido in più (1725), fino agli gli aiuti alle aziende in crisi. E’ stata anche descritta una Milano più sicura grazie ai maggiori poteri conferiti al sindaco, alla presenza dei militari e alla “mappa del rischio”, ma anche grazie agli sgomberi e alle ordinanze emanate. Poi è stata la volta della Milano culturale, rilanciata grazie alla promozione, alle numerose mostre e ai restauri.

Infine il desiderio conclusivo del sindaco, quello di volere “una città nuova in cui il motore siano le donne e in cui sia rafforzato il cosiddetto patriottismo milanese”.

Dura replica da parte del capogruppo PD Majorino che si è domandato “come mai nell’opuscolo del sindaco non sono presenti altri numeri come i 18 milioni di buco della Zincar o i 100 milioni a rischio per il caso derivati, mentre sono sottolineati numeri ridicoli quali il milione di mq di verde in più o la favola sensazionale di Malpensa rinata” ma soprattutto “dove sono finiti i 39 milioni di ICI destinati per il fondo anticrisi ”. Majorino ha poi invitato la Moratti a smettere di fare il “sindaco da salotto, che sceglie di non scegliere e non si presenta mai alle sedute del consiglio, interpretando il proprio ruolo in un’ottica che non prevede il confronto con la città”.
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