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Festa della famiglia, Sel e Radicali: "Lombardia nuova Vandea d'Italia"

Durissima reazione di Cremonesi (Sel) e Guaiana (Radicali) dopo l'approvazione della mozione sulla festa regionale della famiglia in Lombardia

La mozione sulla "festa della famiglia", votata in consiglio regionale dalla maggioranza di centro-destra (mentre le opposizioni non hanno partecipato al voto), fa discutere. Se da parte della maggioranza giurano di non avere avuto alcun intento discriminatorio nei confronti dei diritti civili, ma al massimo di avere "dato un segnale" contro la "familiofobia", è durissima la replica di Sinistra ecologia e libertà.

Chiara Cremonesi, la coordinatrice lombarda di Sel, sostiene che "il consiglio regionale lombardo si conferma Vandea d'Italia" (riferendosi alla regione francese dove fu fortissima l'opposizione alla Rivoluzione del 1789). "Una festa inutile - continua Cremonesi - che ha lo scopo di discriminare le tante famiglie naturali che non sono riconosciute dalla legge e dalle istituzioni".

Yuri Guaiana, segretario dell'associazione Certi Diritti e vicepresidente del consiglio di zona 2 a Milano, esponente radicale, sostiene che "i clericali di ogni sorta fanno strame degli stessi principi religiosi e creano veri e propri martiri della natura, della normalità e della tradizione: tra essi i 100 mila figli di famiglie omogenitoriali che non hanno alcun diritto o tutela, le coppie dello stesso sesso, ma anche le famiglie monogenitoriali, i conviventi, i divorziati o i single che tornano ad essere stigmatizzati perché non sufficientemente naturali".

Per Guaiana, "in breve si stigmatizza la maggioranza dei cittadini lombardi. Complimenti, un approccio davvero liberale!".

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