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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il voto

Ucraina, bocciata in Lombardia la mozione del Movimento 5 Stelle sulle armi

Con 52 no e 10 sì la mozione non passa. Degli Angeli (M5s): "Hanno paura di dire no alle armi". Usuelli (+Europa/Radicali): "Sembrava una mozione scritta da Le Pen e gradita a Lavrov, equidistante tra aggressore e aggredito"

E' stata nettamente bocciata la mozione del Movimento 5 Stelle in Regione Lombardia che, proponendo una via diplomatica alla guerra della Russia in Ucraina, motivava questa posizione con le ripercussioni nell'economia italiana qualora la guerra stessa dovesse estendersi, e si teneva equidistante tra Russia e Ucraina in alcuni passaggi del lungo (sei pagine) testo. Cinquantadue i "no", appena dieci i "sì" (solo i consiglieri pentastellati).

Delusione nel Movimento 5 Stelle. Secondo Marco Degli Angeli, "tutte le forze politiche, con la nostra eccezione, hanno più paura di prendere pubblicamente posizione a favore della diplomazia e della pace, piuttosto che dell’escalation militare e della guerra". Per Degli Angeli la mozione era "chiara e coerente", con l'intento di ribadire che "non si raggiunge la pace armando la guerra". Secondo il consigliere del partito di Conte, la Lega "ha cambiato le proprie intenzioni di voto" per non scontentare "gli alleati di Fratelli d'Italia e Forza Italia".

"Mozione sicuramente gradita a Lavrov"

Durissimo il commento di Michele Usuelli (+Europa/Radicali): "La mozione sembrava scritta dalla signora Le Pen e sicuramente gradita a Lavrov, e appare più una tattica interna per mettere in difficoltà il ministro degli esteri Di Maio, 5 Stelle anche lui". Il consigliere radicale sottolinea che il testo, nonostante la premessa sull'aggressione russa inaccettabile, "ha un'impostazione equidistante con affermazioni gravissime, come 'ognuno dei due fronti mette al centro la difesa e la salvaguardia del proprio territorio': di fatto, la mozione considera le due parti non come vittima e aggressore, ma come entrambe responsabili, e attribuisce l'escalation del conflitto alla decisione degli ucraini di difendere il proprio territorio, e a quella della comunità internazionale di fornire loro le armi per farlo".

"Nulla si dice di come si dovrebbe arrivare a questa pace", continua Usuelli, "ma il concetto di no armi agli ucraini e delle visioni e ragioni contrapposte ma comprensibili ha un'unica conseguenza possibile: la resa ucraina. E si arriva a mettere in discussione l'indipendenza energetica dal gas russo, considerata un obiettivo non alla portata e a spese della transizione ecologica, considerando il biogas o i termovalorizzatori come scelte antiecologiche". 

"Sui civili morti, non si dice che sono tutti ucraini e sono morti per mano degli aggressori russi", prosegue il consigliere radicale: "E non una parola su massacri e fosse comuni". Infine, "si cita l'espressione di solidarietà 'a tutte le vittime di questa incredibile violenza'. Tutte quali? Tutte le vittime di Putin, soldati e civili ucraini e soldati russi mandati al massacro".

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