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Pisapia in tribunale contro "Libero": "Diffamato dal giornale"

Dopo l'uccisione di Niccolò Savarino da parte di un nomade alla guida di un Suv, sul quotidiano allora diretto da Belpietro due articoli indicavano Pisapia come "responsabile"

Non è uomo litigioso, Giuliano Pisapia. Fin dai tempi delle primarie, spiccava il carattere socievole del futuro sindaco di Milano. Carattere che in questi anni non è mutato, e che lo tiene lontano dal minacciar querele (nonostante sia avvocato). Eppure questa volta non l'ha mandata giù. E così ora si trova in tribunale contro "Libero", in un processo a carico dell'ex direttore Maurizio Belpietro.

Diffamazione a mezzo stampa. La vicenda è quella dell'uccisione di Niccolò Savarino, vigile urbano, da parte di un Suv che lo schiacciò letteralmente, in un parcheggio di periferia. Era il 12 gennaio 2012. Per quell'omicidio venne condannato il 19enne Remi Nikolic, all'epoca dei fatti minorenne, a nove anni e otto mesi di reclusione.

Appena dopo l'omicidio, tra commozione e rabbia la città s'interrogò sul fatto. E così i mass-media. "Libero"; in particolare, pubblicò due scritti che Pisapia ha ritenuto diffamatori nei suoi confronti: un pezzo di Massimo Costa (pseudonimo, non è stato identificato l'autore) che nel titolo faceva riferimento a una frase attribuita alla Lega Nord ("Pisapia responsabile"). E una lettera firmata da tale Regina Galimberti, che i giudici non hanno identificato, intitolata: "Vigile ucciso, Pisapia è il solo responsabile".

Responsabile dell'omicidio, dunque: cosa che ha fatto infuriare il sindaco. "Ho sporto querela perché lo ritengo molto grave", ha spiegato Pisapia giovedì 10 luglio in aula di tribunale, all'udienza. Quanto a Belpietro, verrà interrogato il 24 settembre ma le parti starebbero cercando una composizione della lite.

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